Dall’esecutivo gialloverde a quello giallorosso, dal governo M5s-Lega al M5s-Pd. A distanza di qualche mese il Conte bis comincia a scricchiolare: vero nodo da sciogliere è Quota 100. Si continua a discutere sui numeri, a non trovare un punto di incontro: per questo motivo il Cdm previsto per ieri sera è stato rimandato a oggi, 15 ottobre 2019. L’intesa rischia di saltare anche per il taglio del cuneo fiscale ai lavoratori, il problema degli evasori e la proposta di micro-tasse.
Manovra 2020 news, quota 100: lo scontro sull’anticipo pensionistico
Qual è la situazione attuale? In sostanza i renziani intendono abolire Quota 100, viceversa il Movimento 5 stelle si batte per preservala e vuole a tutti i costi il salario minimo. Tale scontro non fa che allontanare i grillini dai Dem, creando un divario insanabile, ma a sorpresa accorcia le distanze tra il Partito Democratico e quello fresco di lancio, Italia Viva di Matteo Renzi. «Per noi è irrinunciabile l’aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse. Poi niente aumento Iva, eliminazione superticket, asili nido gratuiti, fondo famiglie, piano casa, lotta all’evasione, più investimenti dei comuni, green economy. Le idee Pd sono nella legge di bilancio», ha twittato in serata Dario Franceschini, ri-twitatto a sua volta da Nicola Zingaretti.
“La guerra tra le veline” è ricominciata: Pd-Italia Viva Vs M5s
Oggetto della contesa, come dicevamo, è proprio Quota 100 sulle pensioni, l’anticipo pensionistico voluto da Matteo Salvini, misura che in realtà non è stato accolta con entusiasmo dagli aspiranti pensionati italiani, facendo registrare circa 100mila domande in meno rispetto a quelle previste. «Se aboliscono quota cento ci barrichiamo in Parlamento», ha detto il leader della Lega, disposto a difendere il suo cavallo di battaglia. Ma è difficile che Quota 100 resti: Luigi Di Maio si è detto favorevole, il Pd pensa a un semplice ritocco, Renzi vuole eliminarla. «Quota 100 è pensato solo per chi ha già diritti, togliere questa misura per destinare i soldi alle famiglie e allo stipendio dei lavoratori sarebbe giusto e molto utile. Via quota 100, più risorse ai figli e ai salari», ha dichiarato l’ex premier. Uno scontro tra partiti più che altro, ribattezzata come la “guerra delle veline”, che mette al centro piuttosto ragioni politiche. E i sindacati, che non sono a favore di Salvini, ma dalla parte degli Italiani, sono pronti ad intervenire: «A poche ore dalla presentazione della prossima manovra di bilancio i pensionati italiani sono del tutto spariti dai radar. Non c’è alcun impegno da parte del governo per la definizione di una legge sulla non autosufficienza né sulla rivalutazione delle pensioni e sull’estensione della 14esima», ha scritto in una nota il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.
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