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Manuel Bortuzzo sentenza, condannati a 16 anni colpevoli: «16 o 20 anni non mi ridaranno le gambe»

Otto mesi dopo quella tragica notte in cui Manuel Bortuzzo fu colpito alla schiena da un proiettile, arriva la sentenza del giudice Daniela Caramico D’Auria: sedici anni di carcere per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani di Acilia colpevoli della sparatoria che da quel giorno costringe Manuel in sedia a rotelle. Il pm Elena Neri aveva chiesto 20 anni, ma la sentenza – rimandata di qualche giorno rispetto al previsto – ha ‘graziato’ i due amici. Stabilita una provvisionale di 300 mila euro per il giovane nuotatore. L’accusa per Marinelli e Bazzano è di duplice tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, porto, detenzione e ricettazione della pistola calibro 38 e rissa. Caduta invece l’aggravante dei futili motivi.

Manuel Bortuzzo, i difensori dei colpevoli: “Sedici anni sono tanti”

Appresa la sentenza che li condanna a sedici anni, Marinelli e Bazzano sono rimasti in silenzio chiedendo agli avvocati di esser raggiunti in carcere al più presto. “Sedici anni sono tanti. – ha affermato Alessandro De Federicis, legale dei colpevoli insieme a Giulia Cassaro – È una pena alta che non ci soddisfa ma dobbiamo vedere le motivazioni. Quello che posso dire è che presenteremo appello. I due imputati sono rimasti senza parole e mi hanno chiesto di andare in carcere quanto prima per parlare con loro”. “Non volevano uccidere, – avevano ribadito i difensori nell’ultima udienza di fronte al gup di Roma – non c’è stata alcuna premeditazione, la ricostruzione della dinamica dei colpi dimostra che i colpi non vennero sparati con quella intenzione. Abbiamo chiesto al giudice di riconoscere le attenuanti generiche”.

Lo scambio di persona dopo la rissa

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, già noti alle forze dell’ordine, – nella notte tra sabato 2 e domenica 3 febbraio 2019 – avrebbero sparato al giovane Bortuzzo per uno scambio di persona. Il desiderio di vendetta nei confronti di una squadra di pusher rivali con i quali poco prima c’era stata una rissa nell’O’Connell Irish pub, poco distante, avrebbe spinto i due ad aprire il fuoco. Erano le 2 di notte e Manuel, insieme alla fidanzata Martina Rossi, si trovava in piazza Eschilo, nel quartiere dell’Axa tra Roma e Ostia, a comprare le sigarette ad un distributore automatico. Solo per un fortuito caso la fidanzata riuscì a salvarsi. Poco distante gli amici del nuotatore con cui Manuel e Martina stavano trascorrendo la serata. Quegli attimi fulminei – di cui più volte Manuel ha ricordato i frame – hanno visto i due amici avvicinarsi in motorino giungendo alle spalle di Bortuzzo e poi, dopo aver rallentato per prendere la mira, sparare tre colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata. Uno dei tre fatale per le gambe e la vita di Manuel.

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“Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione”

Giovane promessa del nuoto, Manuel Bortuzzo si era trasferito da qualche mese nella capitale per poter seguire gli allenamenti nel centro federale di Ostia. Lasciata Treviso con un sogno, il nuotatore ha dimostrato sin dai primi istanti di non voler rinunciare a sperare. Con tenacia e determinazione è tornato in piscina dando lui per primo la forza di reagire a chi gli stava intorno. Oggi, alla notizia della decisione del giudice Manuel dice: “La sentenza non cambia le cose: non mi restituirà certamente le gambe. In questo momento – aggiunge Bortuzzo – penso esclusivamente a riprendermi, consapevole che la giustizia debba fare il suo corso. Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima. So di dovermi confrontare con una realtà diversa, che sto affrontando con positività e determinazione. Il mio sogno è tornare a camminare; mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo e gli insegnamenti dello sport mi stanno aiutano in questa nuova dimensione. Il destino non si può cambiare, ma posso indirizzare la mia realtà: non posso fare quello di prima? Farò altre 100mila cose con impegno e sempre col sorriso”.

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