
Omicidio Marco Vannini Le Iene: siamo ad una svolta?
“Ciontoli aveva chiamato Izzo dicendo ‘Hanno fatto un guaio grosso, mi devi aiutare, c’è il ragazzo di mia figlia ferito nella vasca'”. Il super testimone ha in sostanza asserito che Ciontoli avrebbe fatto capire a Izzo che sarebbe stato un suo familiare a sparare a Vannini, non lui. E in quel disperato e concitato frangente temporale gli avrebbe chiesto aiuto. Giulio Golia, la ‘Iena’ che ha realizzato l’intervista e il servizio giornalistico, ha chiesto spiegazioni allo stesso Izzo, il quale ha seccamente smentito di avere mai ricevuto ‘quella’ presunta telefonata da parte di Antonio Ciontoli e di avere già reso edotto il magistrato di come andarono le cose quella tragica notte. “E’ tutto agli atti e non c’è altro. Io ho già detto tutto quello che so”, ha ribadito più volte l’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli a Golia. Secondo Vannicola, invece, fu lo stesso Izzo a raccontargli di aver saputo da Ciontoli che a sparare a Marco non era stato lui ma il figlio Federico. Ad aggravare la situazione – sempre secondo le dichiarazioni di Vannicola – il fatto che lo stesso Izzo avrebbe a quel punto consigliato a Ciontoli di assumersi la responsabilità dello sparo, per evitare guai più seri al figlio Federico.
Davide Vannicola presto sentito in Procura? La sua tardiva verità
Dopo la clamorosa indiscrezione il magistrato pare voglia fare chiarezza e verificare l’attendibilità delle parole del testimone de Le Iene che mai prima d’ora aveva rivelato la sua ‘verità’. Secondo una indiscrezione di queste ore diffusa da Il Messaggero, infatti, “il procuratore di Civitavecchia Andrea Vardaro avrebbe fatto capire di essere pronto a sentire l’amico dell’ex comandante Izzo sulle clamorose dichiarazioni rilasciate a Giulio Golia”. Davvero non è stato Antonio Ciontoli a sparare? Il dubbio è sempre più forte. Davide Vannicola potrebbe dunque essere sentito molto presto in Procura come testimone informato dei fatti.