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Marco Vannini news, la fidanzata Martina mentì sul costume da bagno non restituito: i messaggi inediti (FOTO)

Morte Marco Vannini news: continua il lavoro certosino della redazione di Quarto Grado in merito ai numerosi aspetti poco chiari della inchiesta che ha portato a processo la famiglia Ciontoli e che vedrà l’ultimo atto andare in scena fra 89 giorni con la sentenza della Suprema Corte di Cassazione.

Marco Vannini maglietta scomparsa

Nella puntata dell’8 novembre scorso l’attenzione è stata tutta indirizzata sugli indumenti del povero Marco non restituiti alla famiglia dai Ciontoli e, cosa ancor più importante, mai analizzati dagli inquirenti. Nello specifico una maglietta e il costume da bagno (vedi foto) indossato dal bagnino di Cerveteri proprio nelle ore precedenti la morte, avvenuta poco dopo la mezzanotte, la sera del 17 maggio 2015 a Ladispoli, mentre si trovava a casa della fidanzata. Com’è noto la casa dei Ciontoli non fu posta sotto sequestro, il che ha compromesso per sempre la possibilità di ricostruire nei dettagli la dinamica dei fatti che portò al ferimento di Marco Vannini, colpito alla spalla da un proiettile esploso da una Beretta calibro 9 impugnata dal padre della fidanzata, Antonio Ciontoli.

Marco Vannini costume da bagno

Nella scena del crimine, la cui immagine Quarto Grado ha mostrato nei dettagli, le scarpe indossate dal ragazzo rinvenute in camera di Martina, la fidanzata. Sulle calzature gli inquirenti hanno isolato tracce di polvere da sparo sebbene – come gli imputati hanno sempre asserito e i processi confermato – il giovane sia stato ferito mentre, nudo, si trovava nella basca da bagno. “Le scarpe sono state trasportate” in un secondo momento, hanno spiegato gli inquirenti. Restano tuttavia forti dubbi sul perché il costume bianco e celeste di Marco non sia mai stato analizzato né restituito alla famiglia se non dopo esplicita richiesta di Marina Conte, madre di Marco, nel Luglio successivo alla morte del figlio.

E proprio quel costume da bagno è stato oggetto di interesse da parte di Martina Ciontoli. L’ha confermato Roberto, suo (ex) amico intervistato dalla cronista di Quarto Grado, il quale ha rivelato di averla contattata, subito dopo il decesso di Marco, per riavere indietro lo zainetto dell’amico morto con tutti i suoi affetti personali: “Dopo la morte di Marco Martina ha chiuso i contatti con me e la mia fidanzata, poi dopo diverso tempo mi ha sbloccato su WhatsApp proprio per avere informazioni sul costume da bagno”. Come si evince dal testo dei messaggi inviati a Roberto (vedi foto), Martina scrisse che la sua famiglia non aveva niente da nascondere e che non restituì il costume ai Vannini perché non ne aveva sentito la necessità, giacché gli inquirenti non trovarono sull’indumento alcunché di rilevante ai fini investigativi. In realtà come è emerso dalle carte dell’inchiesta (la conferma è arrivata in diretta a Quarto Grado) quel costume non fu mai preso in considerazione dai Ris che, dunque, non l’analizzarono. Perché dunque Martina asserì il contrario in chat con Roberto? E perché mostrò così notevole interesse per quell’indumento tanto da parlarne così insistentemente con l’amico? Ecco le sue testuali parole a Roberto: 

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