Maria Chindamo sequestrata e uccisa: il giallo della scomparsa della imprenditrice 44enne di Laureana di Borrello iniziò con una telefonata. La mattina del 6 maggio 2016 il suo operaio, con il quale intorno alle 7 la donna aveva un appuntamento proprio nella sua azienda agricola sita in contrada Carini di Località Montalto, chiamò Vincenzo, fratello di Maria, e gli rivelò qualcosa di sconcertante.
Maria Chindamo: l’anomala telefonata del suo operaio dopo il sequestro
«Qui c’è l’auto di Maria sporca di sangue ma lei non c’è. Come mai?». Parole agghiaccianti che per un attimo Vincenzo Chindamo stentò a capire. Non certo perché non ne apprese il contenuto ma per la modalità con la quale l’operaio gli riferì quanto visto. Serafico, calmo, di una tranquillità che non si riesce a comprendere, vista la mostruosità della scena che gli si presentò davanti agli occhi nel cancello di ingresso della azienda: era chiarissimo, infatti, che Maria Chindamo era stata appena aggredita. C’erano i suoi capelli strappati sul veicolo, e il suo sangue. I segni di un sequestro che avrebbero scosso chiunque. Ma non il dipendente della donna.
Il fratello di Maria Chindamo commenta la telefonata ricevuta dall’operaio
A distanza di tempo ancora Vincenzo Chindamo ripensa a quella agghiacciante telefonata che sconvolse la vita della sua famiglia, il cui audio è stato trasmesso venerdì 15 novembre a Quarto Grado, che lo ha visto ospite in studio. Vincenzo, ricostruendo i fatti, ha sottolineato l’eccessiva calma con cui l’operaio gli telefonò il giorno della scomparsa della sorella – «chiedendomi anche scusa per il disturbo» – dicendogli che la macchina della donna era aperta e funzionante, ma vuota e con evidenti tracce di sangue. L’operaio della imprenditrice ha sempre detto di non essersi accorto della aggressione alla sua titolare per via del rumore del motore del trattore acceso. L’uomo, sentito nella immediatezza dei fatti, raccontò agli inquirenti di non aver visto nessun sospetto quella mattina. Si accorse della mancanza di Maria a cose fatte.
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