Il crollo psicologico che avrebbe innescato in lui il pensiero di farsi del male sarebbe scaturito dall’avere appreso in aula dei presunti tradimenti della moglie Marita. A rivelarlo è Claudio Salvagni, l’avvocato di Massimo Bossetti, il muratore bergamasco sotto processo per l’omicidio di Yara Gambirasio che, stando a quanto trapelato ieri, avrebbe tentato il suicidio in carcere.
Il legale, a fronte della smentita giunta ieri da parte della polizia penitenziaria Sappe, che ha negato in maniera categorica il fatto, dà una spiegazione di quanto accaduto al suo assistito: “La notizia degli amanti della moglie Marita Comi è stata un trauma peggiore dell’arresto, devastante. Una notizia più dura del giorno dell’arresto. Non è stato in grado di reagire questa volta e ha tentato il suicidio”. Lo ha detto Salvagni a Telelombardia, come riporta Il Messaggero, aggiungendo: “Non l’hanno trovato con il cappio al collo ma qualcosa è successo, stiamo verificando … Temiamo possa riprovare a togliersi la vita, stiamo aspettando una relazione perché è molto provato psicologicamente”.
Massimo Bossetti è in carcere dal 16 giugno 2014; durante l’interrogatorio seguito all’arresto fu informato dal pm dell’esistenza di prove concrete dei reiterati tradimenti della moglie, avvenuti nel 2007 e nel 2012, ma non volle crederci. Il colloquio tra lui e gli inquirenti è stato mandato in onda ieri 22 luglio a Estate in diretta: Massimo Bossetti nega di avere mai avuto una crisi coniugale e ripete al pm: “No … no! Non è possibile. Mia moglie non mi ha mai tradito, non mi farebbe mai una cosa del genere, noi abbiamo un rapporto speciale, ci diciamo sempre tutto”. Ma il 17 luglio, durante la seconda udienza del processo, ha evidentemente preso atto della realtà che vuole a tutti i costi rifiutare, realizzando che sì, Marita ha avuto delle relazioni extraconiugali e che uno dei suoi tre presunti amanti potrebbe essere addirittura chiamato a testimoniare al processo.