Si parla ancora di matrimoni gay, e purtroppo di scontri. A Bologna la “svolta” è datata 15 settembre 2014: proprio a partire da oggi, infatti, coloro che hanno contratto un’unione con una persona dello stesso sesso all’estero hanno la possibilità di trascriverla regolarmente sui registri di stato civile depositati in Comune.
Eppure continuano a fioccare le polemiche. Questa volta è il prefetto della città Ennio Mario Sodano ad esprimere il suo dissenso inviando al sindaco Virginio Merola una lettera in cui invita il primo cittadino a revocare il provvedimento approvato lo scorso 30 giugno.
Ma Merola continua a sostenere quella che definisce “una battaglia di civiltà” e promette di non tornare sui suoi passi. Tra i primi a presentarsi stamattina per la registrazione dell’atto c’erano anche il senatore del Pd Sergio Lo Giudice e il compagno Michele Giarrattano, che, pur sottolineando la carenza di effetti giuridici dello stesso, sostengono il gesto come un primo passo verso il pieno riconoscimento dei diritti degli omosessuali.