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Matteo Salvini indagato, dietrofront? “Non è golpe della magistratura”

08/09/2018 11:57

Matteo Salvini, in diretta Facebook dal suo studio al Viminale, apre la busta gialla della procura di Palermo con cui il Procuratore Capo Francesco Lo Voi lo informa di aver aperto un fascicolo per la vicenda dei migranti a cui, per diversi giorni, non è stato permesso di sbarcare dalla nave ‘Diciotti’. Scravattato, giacca blu e camicia bianca con spilletta della Lega con Alberto da Giussano in bella vista sul bavero della giacca, il vicepremier e ministro dell’Interno legge l’avviso di garanzia in video. “Per me è un’esperienza nuova e ci tengo a condividerla” dice. “Vado a memoria – aggiunge – ma dovrebbe essere il famoso sequestro di persona, aggravato dal fatto che io sono ministro, aggravato dal fatto che a bordo ci fossero dei minori e per aver continuato per più giorni il reato”. “Sono 15 anni di carcere come pena massima a cui occorre, eventualmente aggiungere le aggravanti” calcola ma non si perde d’animo, anzi.

“Non c’è nessun golpe giudiziario. Ci sono delle inchieste, spero che facciamo bene e facciano in fretta”. Il giorno dopo il violento attacco alla magistratura, il vicepremier Matteo Salvini – indagato per sequesto di persona in relazione alla vicenda Diciotti – frena la controffensiva contro i giudici. “Rispetto il lavoro di tutti”, ha precisato a margine del Forum di Cernobbio. “Non mi tolgono il sonno: vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare”. Anche perché “conto di fare per almeno 5 anni il lavoro di ministro dell’Interno, senza essere considerato un assassino o un rapitore”.salvini caso conti lega ultime notizie

Nessuna manifestazione di piazza come pure qualcuno dentro il Carroccio aveva ipotizzato. Stop allo scontro frontale che aveva subito provocato la reazione dei grillini, in forte imbarazzo per la sortita in stile berlusconiano dell’alleato. “Non si può pensare di far tronare l’Italia alla Seconda Repubblica” aveva subito avvertito il Guardasigilli Alfonso Bonafede. E il chiarimento notturno con l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, deve averlo ridotto a più miti consigli.