Oggi, 20 giugno 2019, è la Giornata Internazionale del Rifugiato, ma è anche il giorno della seconda prova della Maturità. Per questo abbiamo deciso di raccontare la storia del giovane Ansumana, 21 anni, arrivato in Italia nel 2014 dopo una traversata di 17 ore, alle prese con gli esami di Stato all’Istituto Liside di Taranto. Ammesso con 27 crediti, come tanti ragazzi, Ansumana Kassama sta affrontato il primo banco di prova, lo scoglio che segna in un certo senso il passaggio all’età adulta e il trampolino per sognare di costruire un futuro radioso. Per lui però, in realtà, «diventare grande di colpo» è stata una necessità ed è successo qualche anno fa.
La storia commovente di Ansumana, il giovane rifugiato oggi impegnato nella Maturità
Originario del Gambia, Ansumana la mattina va a scuola. Il pomeriggio, invece, il giovane fa il mediatore culturale in una comunità per minori simile a quello che lo aveva accolto all’indomani dello sbarco nel nostro paese. La nave su cui viaggiava Ansumana la ricorderete: era il barcone giunto dalla Libia diventato famoso grazie allo scatto del fotografo Massimo Sestini, l’immagine che si è aggiudicata il World Press Photo. Stando ad un documentario del National Geographic che andrà in onda proprio oggi, Ansumana, tra i migranti rintracciati, è l’unico rimasto in Italia.

Il viaggio della speranza: dal Gambia a Taranto, la rinascita
Una storia davvero difficile la sua: e pensare che fino all’età di 8 anni quella di Ansumana è stata un’infanzia abbastanza normale. Dopo il divorzio dei genitori però, il piccolo va a vivere con lo zio e qui cominciano i problemi. Questi è un commerciante inviso al dittatore Yahya Jammeh, perché fa politica con l’Udp, il partito democratico del luogo. Nel 2013 lo zio viene arrestato, senza aver commesso alcun reato: Ansumana è in pericolo. Così la scelta di scappare dalla sorella in Senegal, ma quando il paese stringe un patto di estradizione, anche quella terra non è più un posto sicuro. 11 mesi terribili: la fuga verso la speranza. Mali, Burkina Faso, il Niger, il deserto della Libia, poi l’arrivo a Tripoli, dove il giovane ridotto quasi pelle ossa, Ansumana non trova nessun lavoro e finisce in mano agli Asma Boys, criminali libici protetti da svariatemilizie, che lo rapiscono, picchiano chiedendo un riscatto. Per fortuna però a Tripoli Ansumana conosce un medico, che impietosito dalla sua storia, gli offre un passaggio sul suo barcone diretto in Italia. Non gli chiede in cambio denaro né altro e per il giovane è una mano tesa a cui aggrapparsi: la flebile speranza di uscire da quell’inferno da cui proviene. Il mare, quel mare così spaventevole e insidioso, paradossalmente gli fa meno paura della terra. 17 ore di traversata assieme ad altri uomini: in bilico tra la vita e la morte. Poi la rinascita.
Ansumana oggi alla Maturità: il lusso di costruire il futuro
A Terni Ansumana viene dapprima iscritto a una scuola per elettricisti, poi viste le sue doti e la capacità di parlare l’italiano, lingua che gli viene straordinariamente naturale, che considera quasi una «voce fraterna», va in terza media. Ottenuta la licenza si iscrive all’Istituto Turistico. A Taranto viene accolto da una famiglia. Insomma Ansumana riesce finalmente in Italia ad essere felice: la maturità non è che il primo passo. Chissà quanti esami lo attendono, quante prove da superare. L’istruzione per lui è importante, per questo il pomeriggio aiuta con generosità ragazzi che hanno storie simili alla sua. Da noi può permettersi il lusso di costruire il suo futuro e di sognare. In Italia ha trovato finalmente il suo porto sicuro.