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Messina: il Teatro Pinelli occupato incassa il sostegno di Camilleri

23/01/2013 17:23

Nell’area fieristica, un tempo chiamata “Chalet” e che sorge sul mare a ridosso della cittadella spagnola, si svolgeva nel 1955 la Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina frequentata da attori europei come Jean-Louis Trintignant, Melina Mercouri, Catherine Spaak, Alain Delon e naturalmente da quelli italiani: Sophia Loren, Alberto Sordi, Claudia Cardinale, Nino Manfredi, Monica Vitti, Ugo Tognazzi, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Walter Chiari e così via.

Ex Teatro in Fiera Messina

Oggi l’area della Fiera, in cui si trova il Teatro Pinelli occupato, è utilizzata solo per l’organizzazione della solita fiera campionaria limitata a bancarelle cinesi, espositori di elettrodomestici o commercianti di pesci rossi, gadget, cabaret per teenagers o grillini, e per la quale molti giovani tra hostess e staff sicurezza hanno lavorato e devono ancora essere pagati.

La diatriba tra Genio Civile, Autorità portuale, Comune di Messina, Demanio e Regione Sicilia è il solito gioco delle tre carte. E intanto gli occupanti sono accusati di ostacolare la riqualificazione urbana. Secondo il Genio civile, nonostante sia compresa nella IV circoscrizione di competenza dell’Autorità portuale, l’area della fiera non può essere rivendicata da quest’ultimi quanto piuttosto dal Demanio dello Stato e cioè dalla Regione Sicilia.

Nella relazione della IV circoscrizione si legge: “Che l’interesse verso una così importante area di Messina, quale è quella della Fiera, al pari di altre porzioni di notevole pregio della città (Zona Falcata in primis), ha generato negli ultimi 30 anni, conflitti istituzionali tra Stato, Regione e amministrazioni locali e sono a tutti evidenti le nefaste conseguenze di tali frizioni”.

L’ex Teatro in Fiera di Messina, nel frattempo con un fitto programma di eventi a cui partecipa attivamente tutta la cittadinanza ha fatto sbocciare “la primavera di Messina”. E’ giunta solidarietà anche da Andrea Camilleri che in una lettera al Teatro Pinelli, da lui inaugurato nel 1977 con lo spettacolo “Merli e Malvizi” di Biagio Belfiore, storia della guerra intestina tra le due opposte fazioni nella Messina del 1600, si augura che il “recupero alla comunità di spazi culturali abbandonati si diffonda sempre più in Italia”.