Rosario Crocetta si è recato in Procura, a Palermo per procedere con una denuncia, per le minacce di morte che sono state recapitate in una lettera anonima. La lettera è arrivata oggi presso la sede di Confindustria siciliana. Destinatario delle minacce oltre al Governatore è anche l’imprenditore Giuseppe Di Giovanna, presidente dell’Ance di Palermo, l’associazione dei costruttori che fa capo a Confindustria.
All’ Adnkronos Crocetta ha dichiarato: “Questa lettera contenente minacce di morte nei miei confronti non fa che confermare ulteriormente che su di me esiste un progetto di eliminazione”. Il Presidente si è detto certamente preoccupato per le nuove intimidazioni, ma deciso ad assumere provvedimenti ancora più duri nella lotta alla mafia. Le minacce potrebbero essere legate al monitoraggio avviato sugli appalti, dalla nuova giunta regionale o alle azioni attuate per mettere ordine nel Consorzio autostrade siciliane (Cas). Crocetta ha aggiunto: “Mi piacerebbe vivere una politica normale, ma ormai sono abituato alla vita che ho”.
Ricordiamo che Crocetta vive sotto scorta dai tempi in cui era sindaco della sua città, Gela, dopo che nel 2003 venne sventato un attentato della Stidda, che aveva assoldato un sicario lituano, poi arrestato, per ucciderlo. In seguito la procura di Caltanissetta scopre che per Crocetta si prepara un altro attentato da parte della mafia. Da quel momento la sua scorta sarà raddoppiata. Nel 2010 la Direzione Distrettuale Antimafia sventa un altro piano di Cosa Nostra per uccidere Rosario Crocetta ed arresta 5 affiliati di un clan mafioso di Gela.
AGGIORNAMENTI
A Crocetta è stata subito espressa solidarietà da tutti i rappresentanti delle autorità regionali, da Roma arrivano le parole del segretario del PD Bersani, il quale dichiara che non mancherà al Governatore il suo appoggio e quello del suo partito. Piero Grasso anche lui solidale dichiara: “Rosario Crocetta è un combattente dell’antimafia, lo conosco bene da molti anni e so che non si farà certo intimidire”.