Da mosca è partita la rilevazione, avvenuta alle ore 10,16 ora di Mosca ( 8,16 in Italia). Secondo fonti diplomatiche gli “oggetti balistici” sarebbero caduti in mare. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Ria. Israele ha fatto sapere di non avere riscontri.
Attualmente, secondo l’ambasciata russa a Damasco, non c’e’ nessun elemento che indichi un attacco missilistico. Le forze armate israeliane “non sono a conoscenza” di nessun lancio di missili nel Mediterraneo orientale”.
Le certezze della Russia sull’utilizzo di armi chimiche da parte dei ribelli siriani nell’attacco del 21 agosto a est di Damasco, potrebbero causare una guerra di grandi dimensioni. L’ambasciatore siriano a Mosca, Riad Haddad sostiene: “Tutte le prove e gli elementi dimostrano che sono stati i gruppi armati dell’opposizione ad usare armi chimiche in quell’attacco”, ha annunciato Haddad, spiegando che le prove presentate da Mosca sono “fotografie in cui sono visibili il luogo e l’orario del lancio del razzo”.
La Russia ha inviato verso la Siria la nave da ricognizione Priazyovye per “raccogliere informazioni nell’area del conflitto in via d’intensificazione”.
Il generale di brigata Hossein Dehqan, ha detto che: “la minaccia di un attacco militare col pretesto dell’uso di armi chimiche in Siria arriva dopo che gli Usa hanno ignorato gli avvertimenti dell’Iran circa gas Sarin che veniva portato in Siria otto mesi fa, praticamente spianando la strada per attacchi chimici in Siria’”.
Intanto si cerca di fare chiarezza sulla vicenda dei due razzi lanciati nel mediterraneo.