I mondiali inizieranno il 12 giugno, ma la situazione in Brasile è tutt’altro che tranquilla. Alcuni degli stadi sono ancora in fase di ultimazione, ma soprattutto è la situazione sociale a destare maggiore preoccupazione. Dopo le proteste e gli scontri dei giorni scorsi a San Paolo e a Teresopolis, infatti, anche ieri si sono registrati momenti di alta tensione a Parà.
Circa 15mila persone (ma in molti sostengono fossero molte di più) hanno messo a ferro e fuoco il tour della coppa del Mondo, invadendo e danneggiando il palazzo storico dove il trofeo era ospitato. Il motivo della protesta è l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici, legati proprio al tour della coppa per le città brasiliane. La coppa è stata trasferita in fretta e furia e messa al sicuro. Il rischio è quello che l’onda delle proteste si infranga contro l’evento sportivo, esattamente come è avvenuto nella scorsa estate durante la Confederations Cup.
Tra case abbattute, povertà dilagante e forbice sociale sempre più allargata, una fetta importante della popolazione brasiliana vuole pensare a tutto, tranne che alle partite di calcio. E uno degli slogan più urlati per le strade delle città carioca è “Fifa go home”.