Uno degli obiettivi principali della missione del governo tecnico, ossia la diminuzione della spesa pubblica, attraverso la tanto pubblicizzata Spending Review, è stato raggiunto? Secondo il Centro Studi Unimpresa le cifre del Bilancio Pubblico dicono l’esatto contrario: la spesa pubblica (pagamenti correnti ed in conto capitale dell’amministrazione centrale dello stato, al netto quindi degli interessi sul debito) è aumentata, nei primi 11 mesi del 2012, di 32,6 miliardi, rispetto ai primi 11 mesi del 2011. Questo incremento ha oltretutto vanificato la dolorosa stretta fiscale imposta ai cittadini, che ha portato maggiori entrate per 17,5 miliardi nello stesso periodo (quindi al netto del saldo IMU).
Scontata, e sconsolata, la conclusione tratta dal Presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, secondo cui solo famiglie ed imprese hanno pagato i “sacrifici”, mentre il bilancio pubblico non è andato incontro ad alcuna “dieta”. Il prossimo governo dovrà attuare una vera e propria lotta agli sprechi, in modo da consentire un alleggerimento della pressione fiscale, a sua volta necessario per uscire dalla recessione.