Sognare non solo aiuta il nostro riposo, ma potrebbe persino proteggerci dal Morbo di Alzheimer. Ad affermarlo è un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista Neurology dell’Accademia Americana di Neurologia: secondo i dati, infatti, la fase Rem sarebbe in grado di proteggerci dalla demenza. Al contrario, un riposo errato e senza sogni, innalza il rischio di sviluppare la malattia.
Come ha chiarito Matthew P. Pase, ricercatore della Swinburne University of Technology e della Boston University School of Medicine: “I disturbi del sonno sono comuni in chi soffre di demenza, ma poco si sa sul ruolo giocato dalle diverse fasi di cui il sonno si compone“. Lo scopo principale dello studio è stato quello di individuare gli stadi del sonno che possono favorire la demenza: “Non abbiamo trovato alcun legame con la cosiddetta fase del sonno profondo – dice Pase – è stato osservato un link con il sonno Rem” ha aggiunto lo scienziato.
Per lo studio sono stati presi in esame 321 cittadini americani di età media pari a 67 anni e per ognuno di loro sono stati monitorati i vari cicli di sonno per un lasso di tempo di circa 12 anni, periodo in cui si sono verificati insorgenze del Morbo di Alzheimer e di demenza. Matthew Pase ha poi concluso: “I nostri dati indicano il sonno Rem come un predittore di demenza. Il prossimo passo sarà determinare perché una sua riduzione è associata a una probabilità maggiore di svilupparla. Facendo luce sul ruolo del sonno nella patogenesi di demenza e Alzheimer, la speranza è di riuscire eventualmente a identificare un modo per ritardare o addirittura prevenire la malattia“.