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Morte Marco Vannini, Antonio Ciontoli piange in aula e fa infuriare i presenti: “Era come un figlio”

21/12/2016 18:20 - Aggiornamento 21/12/2016 18:25

Nuova udienza oggi, mercoledì 21 dicembre, in Corte d’Assise a Roma, del processo a carico della famiglia Ciontoli e Viola Giorgini per la morte di Marco Vannini, il bagnino 20enne di Cerveteri morto perché non soccorso tempestivamente dopo essere stato ferito alla spalla da un colpo di arma da fuoco esploso “accidentalmente” dal suocero, Antonio Ciontoli, la notte del 17 maggio 2015 nella sua casa a Ladispoli.

Oggi il principale imputato, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, ha deposto in aula ed è scoppiato in lacrime, suscitando l’indignazione dei familiari e degli amici della vittima quando, ricostruendo i fatti, parlando di Marco Vannini ha detto “Per me era come un figlio, non solo perché fidanzato con mia figlia Martina”. Proteste e commenti in aula per quelle sue parole, giacché le indagini sulla morte del giovane hanno appurato che tutti gli imputati non prestarono soccorso immediato al povero Marco, che dunque si sarebbe potuto salvare, mentendo sulle cause del suo ferimento quando l’operatore del 118 prima di inviare l’ambulanza chiedeva loro dettagli e spiegazioni su come il giovane si fosse ferito. I Ciontoli parlarono infatti di “ferita causata da un pettine appuntito”, senza mai fare menzione del colpo di arma da fuoco che Ciontoli, solo tardivamente, una volta giunto al Pit, disse essere “partito accidentalmente”.

Oggi mamma Marina ha dovuto rivivere lo strazio di quella terribile notte, mentre Ciontoli e il maresciallo Izzo, comandante dei Carabinieri di Ladispoli, anch’egli sentito come teste, hanno ricostruito quelle ore da incubo: “Purtroppo è stato un momento bruttissimo, ho pianto, ho rivissuto quegli istanti … ho ricordato quando il maresciallo Izzo mi accompagnò a rivedere mio figlio per l’ultima volta: avrei voluto stringerlo e baciarlo, invece ho potuto vedere solo il suo viso”, ha detto la donna poco fa ai microfoni di La vita in diretta.