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Movimento 5 Stelle: Grillo sta progettando di boicottare Di Maio?

Se è vero che “è nel caos che si creano nuove idee”, chissà che meraviglia uscirà dal Movimento 5 Stelle. Quando Beppe Grillo parla di necessità di “riprogettare”, forse, non si riferisce semplicemente alle proposte politiche. Forse lancia un messaggio al Movimento, agli elettori, a Luigi Di Maio.

movimento 5 stelle

Grillo vuole far fuori Di Maio?

Sembra che da dietro alle quinte il comico stia pensando di dare il benservito a Di Maio. L’idea del commissariamento, di una presenza più vicina di Grillo… Sono tutte cose che fanno riflettere sul ruolo del capogruppo pentastellato che, finora, non è stato in grado di fare il leader. Non si è mai saputo imporre per davvero e addirittura sembra non vedere con chiarezza la strada indicata della sua stella polare. Grillo vuole giocare con il Partito Democratico, ormai è chiaro: vuole trasformare l’alleanza di governo in un vero patto politico. Per questo parla di “progetti bellissimi”, “alti” con coloro che erano a capo dei “poteri forti”, con il loro avversario numero uno. Un’esistenza a combattere il PD, ma si sa: tieni vicini gli amici e ancora di più i nemici. E Di Maio in tutto questo? A Luigi bisogna tenere la mano. Davanti al pubblico non lo si può far vedere, ma la scelta di creare un team di lavoro, che lo aiuti a prendere le decisioni, rispecchia perfettamente l’immagine di chi, da solo, non ce la fa. La creazione di una leadership condivisa: un vero e proprio ossimoro.

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Cosa ne sarà del Movimento 5 Stelle?

E allora perché non cambiare proprio rotta fin da subito? Luigi Di Maio ha dimostrato di non essere la persona giusta, il Movimento ha bisogno di andare oltre per sopravvivere. Bene. Ma chi? Di Maio ora ha il ruolo del figlio che prende le redini nell’azienda di famiglia, senza però aver chiaro di cosa fare e quando. Non è il suo ruolo. Alessandro Di Battista? Forse. Al momento però non sembra davvero interessato ad eccellere all’interno del Movimento, magari perché non gli è stata proposta la poltrona più comoda. Per Roberto Fico prendere il posto di Di Maio sarebbe un autogol istituzionale: ricopre già un ruolo pubblico d’eccellenza, avrebbe poco senso in questo momento preciso abbandonarlo per prendere le redini di un Movimento in piena crisi adolescenziale, che un giorno sembra creare qualcosa e il giorno dopo lo distrugge. Stesso vale per Giuseppe Conte, che sebbene fosse uno dei nomi più stuzzicanti, pare stia prendendo sempre di più una via solitaria.

Come potrebbe uscire il Movimento 5 Stelle da questo caos interno? Forse, in modo molto azzardato, si potrebbe dire andando al voto: le elezioni anticipate permetterebbero di mettere da parte (almeno dal ruolo di capogruppo) Luigi Di Maio, senza troppe polemiche. A quel punto, allora, forse ci sarebbe il grande ritorno dall’Iran di Alessandro Di Battista, figura molto apprezzata dagli elettori pentastellati. O magari Grillo ci nasconde qualche nome interessante. Per capire come potrebbe evolversi il gioco, però, toccherà attendere le elezioni in Emilia-Romagna, quelle elezioni per cui Grillo ha chiesto “un voto per beneficienza, come si da un euro a chi ha bisogno”. Quelle elezioni che porteranno a un bivio: la fine del governo o la sua rinascita. Se il Partito Democratico dovesse vincerle, allora l’esecutivo giallo-rosso potrebbe tirare un sospiro di sollievo, cavalcare l’onda e iniziare a riacquisire un po’ di consensi. Se dovesse vincere la Lega, invece, si segnerebbe quasi in automatico la caduta del governo. E forse, dalle ceneri, il Movimento potrebbe rinascere. O sparire del tutto.

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