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Movimento delle sardine, a Firenze in 40mila: “Ogni giorno togliamo consenso alla destra”

Il movimento delle sardine colpisce ancora. Questa volta a rispondere è stata Firenze, con una mobilitazione eccezionale: gli organizzatori hanno parlato di 40mila presenze ieri in piazza della Repubblica. Numeri da record per un movimento appena nato, che da subito ha evidenziato la sua forza e che nel giro di poche settimane è riuscito quasi a triplicare il numero di partecipanti rispetto alla prima manifestazione di Bologna, dove si erano raccolte quasi 15mila sardine.

movimento delle sardine Firenze

Movimento delle sardine a Firenze

Salvini e Lega a Firenze ‘un vi si vuole” si chiamava l’evento organizzato ieri. Alle 17 la piazza ha iniziato a riempirsi, una sardina dopo l’altra. E’ stato un “dolce naufragar in un mar di sardine”, come ha commentato il governatore della Toscana Enrico Rossi. La manifestazione di ieri sera è stata organizzata sulla scia di quella bolognese: in concomitanza con la presenza di Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, era nella storica città toscana per una cena elettorale al Tuscany Hall. “Mentre Salvini è nei palazzi del potere coi suoi quattro gattini noi siamo qua in 40mila”, ha commentato orgogliosamente Mattia Santori, il capofila delle sardine. Sebbene i numeri non siano ancora stati confermati, una cosa è certa: l’evento di Firenze è stato un successo. Il risultato ha lasciato senza parole anche gli organizzatori, che si aspettavano un buon riscontro toscano, ma non di questo tipo: “I dati parlano di 40mila persone oggi, ed è un piacere sapere che ci avete battuti di brutto! Non è un caso che tutto sia partito da Bologna e non è un caso che la manifestazione più numerosa sia in Toscana- ha commentato infatti Santori- Se lo vogliamo la politica tornerà a essere una cosa seria. Siate orgogliosi di aver preso parte ad un’azione rivoluzionaria, aver fatto politica senza bisogno di insultare nessuno. Da domani anche voi potrete raccontare di quella volta che un branco di Sardine ha sconfitto il pirata del populismo”. Ancora una volta, no a bandiere di partito. Quando è stata vista sventolare in cielo una bandiera rossa con falce e martello, immediatamente le sardine hanno chiesto di metterla via: “Via le bandiere, noi siamo insieme senza partiti, senza persone che ci comandano; siamo il popolo della Costituzione e vogliamo che venga rispettata”, hanno detto ai microfoni. Tra i tanti manifestanti, hanno presenziato anche il sindaco del Dario Nardella, il vicesindaco Cristina Giachi e la segretaria generale della Cgil Firenze Paola Galgani.

Il commento del sindaco Nardella sul movimento delle sardine di Firenze

Il sindaco di Firenze Dario Nardella è stato uno dei primi a commentare la piazza fitta di sardine: “#Firenze, piazza della Repubblica strapiena di #sardine! È veramente emozionante e bello vedere una piazza così. Le istituzioni e la politica devono saper ascoltare le proposte, valorizzare la partecipazione democratica e pacifica e dare risposte concrete. #firenzenonsilega”. Un vero successo, insomma, quello organizzato da Matilde Sparacino, Danilo Maglio e Cristiano Atticciati, tre studenti universitari rispettivamente di psicologia, programmazione di eventi e giurisprudenza. “Gli abbiamo tolto consenso, glielo togliamo ogni giorno“, ha commentato Santori durante la serata, “ora succede che Salvini e la Meloni stanno tornando sui propri passi, che i sindaci leghisti chiedono di incontrarci, ora tutti sono disposti al dialogo. E allora eccoli che tornano con la coda tra le gambe a chiedere se possiamo diventare amici. Ma noi siamo pesci, parliamo poco ma pensiamo tanto, e soprattutto abbiamo memoria, e ci ricordiamo chi ha reso la politica una campagna elettorale permanente, chi ha frantumato il pensiero sociale in nome del consenso”.

Il presidio in Via Aretina

Contemporaneamente, una cinquantina di esponenti del mondo antagonista e dei centri sociali di Firenze si sono riuniti in un presidio in Via Aretina, proprio in prossimità del Tuscany Hall, dove era presente il leader del Carroccio Matteo Salvini. Il sindaco di Massa Francesco Persiani e l’assessore massese Veronica Ravaglia hanno dichiarato di aver subito un’aggressione mentre si stavano recando alla cena con il capogruppo leghista: hanno detto di essere stati accerchiati da un gruppo di antagonisti e aggrediti con spinte, insulti e sputi. “Avevamo parcheggiato in via Aretina per andare alla cena– ha spiegato Ravagli-, quando un gruppo di persone, una quarantina, che non stavano manifestando, hanno iniziato a insultarci e poi ci hanno circondato con fare minaccioso. Vicino non c’erano forze dell’ordine ed è arrivata solo una vigilessa”. Ravagli ha raccontato di aver subito preso “il telefono e iniziato a girare un video. A quel punto mi hanno strappato il telefono gettandolo via e sono stata spinta a terra. Nel frattempo hanno sputato in faccia al sindaco e a mio marito”. “Ci hanno circondato minacciandoci che ci avrebbero picchiato– ha confermato Persiani – Ci siamo impauriti perché eravamo soli. Un esposto sicuramente lo faremo”. Immediatamente è arrivato anche il commento di Matteo Salvini: “Le manifestazioni pacifiche a me piacciono, non quelle dei delinquenti e dei violenti che hanno aggredito il sindaco di Massa e un assessore con le loro famiglie. Mi piacerebbe che qualcuno denunciasse che non è possibile avere 200 poliziotti e carabinieri per fare una cena”. Sulla scia di queste parole è stato pubblicato anche un post su Facebook con il video dell’accaduto: “Schifosi! Alla faccia della democrazia, ecco chi semina odio…Qui a Firenze, dove mi trovo, aggrediti il sindaco di Massa, Francesco Persiani, con figlia e moglie, e l’assessore Veronica Ravagli, che è stata anche scaraventata a terra, tra sputi e insulti. A loro il mio abbraccio. Andremo avanti più forte di prima, il vostro odio non ci fermerà!!!”.

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