Oggi Rimini è pronta ad accogliere tutte le sardine che risponderanno alla richiesta del movimento di manifestare. L’appuntamento è alle ore 17 alla Vecchia Pescheria, nel centro della città, a due passi dalla nuova sede della Lega che inaugurerà proprio Matteo Salvini.
L’appuntamento del movimento delle sardine a Rimini
Bologna è stata la miccia iniziale. Dopo di che Modena, Perugia, Terni, Palermo… Sembrava nato per contrastare l’apertura della campagna elettorale del centrodestra per le elezioni regionali che si terranno in Emilia-Romagna il prossimo 26 gennaio, e invece si sta sviluppando in un movimento aperto a tutti coloro che non vogliono più accettare le politiche dell’odio, delle discriminazioni, i populismi (e i populisti) ma anche lo staticismo della sinistra. Oggi Matteo Salvini e la sua candidata Lucia Borgonzoni inaugureranno la nuova sede della Lega a Rimini. E saranno presenti anche le sardine. L’incontro è previsto alla Vecchia Pescheria per le ore 17. Forse ci sarà una sorpresa: Salvini ha promesso di scendere in piazza con loro, per “ascoltare le ragioni” e “sentire cosa hanno da proporre”. Contestualmente, ha già lanciato anche la campagna dei mici: meme di gatti che si gustano sardine.
“Rimini non abbocca”
Tra gli organizzatori della manifestazione riminese c’è anche Loris Savardi, uno studente universitario di 23 anni. Come ha spiegato a Open in un’intervista, si è avvicinato al gruppo delle sardine dopo la manifestazione di Bologna: “Mi piace che nasca dal basso, che non ci siano simboli politici, che guardi oltre la solita retorica”. “Cosa spinge un giovane a partecipare?”, ha chiesto la giornalista a Loris, “La stanchezza– ha risposto lui- Noi giovani siamo stufi di una politica fatta di fake news, di slogan vuoti e promesse irrealizzabili. Ci piacerebbe avere delle alternative in campo politico che non parlino alla pancia delle persone, ma partano dai dati e dalle ricerche scientifiche”. Quindi bisogna scendere in piazza: “Molte persone, soprattutto giovani, sono disinteressate alla politica perché la vedono come chiacchiere e promesse vuote. Mobilitarsi può servire a far comprendere che la comunicazione, anche politica, può essere diversa, che l’azione può essere portata avanti anche in altro modo. In un modo concreto, non urlato”. Non ci resta che aspettare e vedere quante sardine si uniranno, strette strette, a Rimini.