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Movimento delle sardine, a Roma l’obiettivo è un milione di presenze

Nemmeno Roma vuole legarsi. Il movimento delle sardine, nato a Bologna in occasione della prima tappa della campagna elettorale della Lega per le elezioni Regionali, sta influenzando tutta Italia. Così, su Facebook, è nato un nuovo appello: “Vogliamo le sardine anche a Roma ed in ogni città o paese d’Italia per fermare i razzifascisti”. Non c’è ancora una data certa, ma strette strette le sardine hanno intenzione di arrivare anche nella Capitale. Ed essere tante.

Il movimento delle sardine a Roma

Potrebbe essere Piazza del popolo, oppure Piazza San Giovanni per “lavarla dall’orda fascista che l’ha insudiciata il 19 ottobre”. Non c’è nulla di definito ancora, nemmeno il giorno che potrebbe essere il 14 dicembre oppure il 22 dello stesso mese. L’importante però è organizzare qualcosa, manifestare il dissenso popolare, scendere in piazza. La mobilitazione romana ringrazia la creazione della pagina Facebook del movimento da parte di Stephen Ogongo, un docente dell’università Gregoriana, ma anche giornalista e caporedattore di dieci testate del gruppo “Stranieri in Italia” originario del Kenya e giunto in Italia per motivi di studio 25 anni fa. Ogongo è anche il fondatore del movimento antirazzista “Cara Italia”. Insomma, ha tutte le carte in regola per essere una sardina. E per questo ha deciso di accendere la miccia manifestante anche a Roma, lanciando una vera e propria sfida: “Spargete la voce, invitate tutti i vostri amici. Invitiamo qui un milione di sardine e prepariamoci a invadere Roma. Siete pronti?”. La risposta è stata più o meno immediata e in neanche 24 ore la pagina aveva già raccolto 69.595 adesioni. Tutti dietro l’hashtag #romanonsilega. Il movimento infatti si presenta così: “”Sardine per Roma” è un gruppo apartitico (ma non apolitico). Saranno ammessi tutti i post, a condizione che non contengano posizioni lesive contro persone o gruppi. Non sono consentiti quindi l’apologia del fascismo, l’omofobia o qualsivoglia comportamento riconducibile a forme di razzismo, come ci insegna la nostra meravigliosa Costituzione. Proibita la campagna elettorale per qualsiasi partito o candidato. Il linguaggio volgare, parolacce, offese non sono assolutamente permessi, così come non sono ammessi commenti che generano odio. Non sono ammesse pubblicità ad attività commerciali. SARDINE UNITE. Benvenute a tutte le sardine che vorranno aggregarsi a questa avventura fantastica per contrastare la politica dell’odio e del disprezzo della diversità. E’ ora di SLegare questo Paese. #romanonabbocca”. Obiettivo: un milione di sardine in piazza.

Il movimento delle sardine

Quello che bisogna sottolineare è che il movimento delle sardine è un fenomeno contro tutta la politica italiana. Vuole più cervelli e meno pancia. Una battaglia senza colori: nelle manifestazioni non sono apparse bandiere di partiti, non sono emersi schieramenti politici (sì, è ovviamente un movimento di sinistra, ma non legato a un partito). Anche la decisione di cantare, con più di 7mila voci, Bella ciao non è altro che una dimostrazione di resistenza contro il razzismo e l’odio. Non è solamente un urlo di dissenso nei confronti della Lega, di Matteo Salvini, ma è soprattutto una richiesta a gran voce verso la sinistra, una pretesa di riacquisizione della credibilità, di necessità di nuove proposte e soprattutto di recupero del legame con il popolo. Il tutto abbandonando i populismi.

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