Dopo la presenza in 15 mila a Bologna il “Movimento delle sardine” ha deciso di replicare a Modena: in migliaia hanno sfidato la pioggia. Almeno 6 mila ombrelli aperti secondo gli organizzatori, con tanto di cartelloni rivestiti in plastica per resistere alle precipitazioni battenti. Piazza Grande il luogo del ‘flash mob’, preferita a piazza Mazzini per il numero di adesioni annunciate sui social. Nonostante l’assenza di Matteo Salvini – che ha posticipato l’iniziativa elettorale alle 20.30 anziché come previsto alle 18 – nulla ha fermato i tantissimi dall’aderire alla manifestazione anti-Lega.
Movimento sardine anche a Modena: «In Emilia non abbocchiamo»
«In Emilia non abbocchiamo. – ha urlato al microfono Jamal Hussein, tra i promotori dell’iniziativa – Eravamo dei perfetti sconosciuti e guardate cosa siamo riusciti ad organizzare». Il movimento delle sardine, spontaneo e senza alcuna “Bandiera politica”, si è creato in vista delle elezioni regionali che si terranno in Emilia Romagna il 26 gennaio prossimo, e vedranno opporsi la rappresentante della Lega, Lucia Borgonzoni, e il governatore uscente Stefano Bonaccini del Pd. Entusiasmo per il movimento delle sardine è stato espresso sui social da Nicola Zingaretti che tramite un tweet ha fatto sentire la propria voce: «Grandi! – ha scritto – Anche a Modena una piazza piena di Sardine, evviva!», e anche da Paolo Gentiloni, che ha definito “Notevole” l’iniziativa.
Come nasce l’idea e perché proprio “sardine”?
Il movimento delle sardine nasce dall’idea di quattro ragazzi, Andrea, Giulia, Mattia e Roberto, amici ed ex coinquilini poco più che trentenni, autodefinitisi “insonni”. Sono stati loro ad organizzare la contromanifestazione di Bologna, portando in Piazza Maggiore ben 15 mila persone. L’intento? Sfidare Matteo Salvini che proprio quel giorno, giovedì 14 novembre 2019, avrebbe lanciato la candidatura della Bergonzoni alla presidenza della regione. È stato Mattia Santori – 32 anni, una laurea in Scienze Politiche e istruttore di frisbee – a mandare un messaggio ai tre amici conosciuti ai tempi dell’università. «L’idea mi è venuta perché non riuscivo a dormire», ha riferito al Resto del Carlino.
Immediata la reazione degli altri: Andrea Garreffa, guida turistica 30enne, Roberto Morotti, ingegnere impegnato nel riciclo 31enne e Giulia Trappoloni, fisioterapista 30enne. «Volevamo essere almeno uno in più di loro, la mattina dopo ci siamo sentiti e abbiamo organizzato tutto velocemente». “6.000 sardine contro Salvini”, il gruppo Facebook promotore e poi volantini, telefonate e passaparola. Ma perché “Sardine”? «Volevamo dare un messaggio: – hanno spiegato i ragazzi – staremo stretti come le sardine, perché saremo in tanti». E in più la sardina ha un significato simbolico: un pesce silenzioso, contrapposto agli urlatori dei comizi.