Mozilla Firefox ha recentemente rilasciato un’ulteriore funzionalità per la sua versione Beta, una modalità di navigazione anonima con la quale è possibile bloccare alcuni flussi di dati. La funzione prende il nome di Tracking Protection in Private Browsing.
Tracking Protection in Private Browsing è una nuova funzionalità di Mozilla Firefox in grado di bloccare il flusso dei dati con cui le aziende delineano i gusti e i profili degli utenti, attraverso le tracce lasciate durante la navigazione nel web. Un nuovo modo per capire quali sono le scelte, i gusti e le attitudini dei potenziali consumatori. Non solo, con questo metodo le aziende possono creare dei siti o dei profili appetibili per i potenziali consumatori. A questo proposito è scoppiata la polemica su quali contenuti debbano essere bloccati e quali invece no. La maggior parte delle persone si è schierata a favore della funzionalità Tracking Protection in Private Browsing e hanno visto nella nuova caratteristica di Mozilla Firefox la possibilità di tutelare maggiormente la loro esperienza nel web.
A prendere parola in merito alla questione ci ha pensato anche Denelle Dixon-Thayer, Chief Legal and Business Officer di Mozilla che ha mantenuto una posizione neutrale sulla situazione. In proposito, sul blog dell’organizzazione non-profit di Mozilla Firefox, Denelle Dixon-Thayer ha scritto:
“Invece di concentrarci sui sintomi del problema, dovremmo chiederci per quale motivo gli utenti utilizzano strumenti per bloccare i contenuti e rendere la loro esperienza on-line migliore“. Di seguito ha poi aggiunto: “La raccolta e l’uso dei dati non è di per sé dannoso. Aiuta a delineare caratteristiche personalizzate. Fornire un profilo dell’utente attraverso la raccolta dei dati è un modo sano e necessario per contribuire a creare esperienze positive. Tuttavia, quando i dati vengono raccolti senza fornire alcun controllo, gli utenti iniziano a diffidare dell’intero sistema, incluse le aziende che invece usano i dati in modo positivo“.