Si insinua un dubbio nella storia d’amore tra Nathaly Caldonazzo e Massimo Troisi: il legame tra la prima donna del Bagaglino e l’attore prematuramente scomparso è tornato agli onori del gossip in seguito alla partecipazione della Caldonazzo a Temptation Island Vip. Pare addirittura che tra i motivi di dissapore tra Nathaly e l’ormai ex fidanzato Andrea Ippoliti ci fosse niente meno che il fantasma della relazione con il celebre “comico dei sentimenti”. Una gelosia per il passato assolutamente inappropriata, per la quale – pare – non si potesse nemmeno omaggiare la memoria, o semplicemente farne il nome. Questo quanto emerso dai pochi accenni lamentati dalla Caldonazzo.
Nathaly Caldonazzo e Massimo Troisi, amore ‘innominabile’
Le testimonianze della storia d’amore tra Nathaly e Trosi sono molto poche: nei 25 anni trascorsi dalla morte di quello che è stato uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano, la Caldonazzo ha custodito gelosamente questo legame. Solo nell’ambito di Temptation ha avuto modo di esprimere qualche parola in merito a questa relazione che – secondo quanto testimoniato – sarebbe durata fino alla scomparsa dell’attore, avvenuta il 4 giugno del ’94. Pochissime immagini dei due insieme, e una testimonianza – fornita dal nipote – che si scontrerebbe un po’ con la realtà raccontata dalla showgirl. Raggiunto dal settimanale Grand Hotel, Stefano Veneruso – figlio della sorella di Massimo – ha ricordato così gli ultimi momenti dell’attore.
“Sinceramente non me la ricordo proprio”
“Sì, vivevamo insieme. – ha affermato il nipote di Troisi raccontando dell’ultimo periodo – Quando iniziò a stare molto male, si trasferì da noi, a Ostia. Con mia madre, sua sorella Anna Maria, aveva un rapporto straordinario, lei gli faceva quasi da mamma. E in quel momento di grande sofferenza Massimo la voleva accanto, voleva attorno a sé il calore della sua famiglia. Proprio a casa nostra si è spento il 4 giugno dei 1994, dodici ore dopo aver terminato le riprese de ‘Il Postino’”. La malattia che lo accompagnava sin da bambino non gli lasciò scampò nonostante i vari interventi alla valvola mitralica, affetta da una degenerazione sviluppata da piccolissimo. E proprio in quei momenti, di Nathaly non c’è traccia, stando alle parole di Stefano. “In quel periodo – sottolinea Veneruso – accanto a Massimo c’eravamo noi della famiglia. lo ero con lui dal mattino alla sera e sinceramente Nathalie Caldonazzo non me la ricordo proprio. Il grande amore di mio zio è stato soltanto uno: la scrittrice e sceneggiatrice torinese Anna Pavignano. Finita la loro storia d’amore, infatti, hanno continuato a collaborare artisticamente”.