Da ieri pomeriggio sono dispersi in mare e più passa il tempo, meno diventano le possibilità di portarli in salvo. E’ questa la sorte delle cento persone che ieri sono state scaraventate in nel Mediterraneo dalla bagnarola partita dalle coste libiche, ribaltatasi a 100 miglia dalla costa sud di Lampedusa.
Dal Governo italiano sono subito partite le ennesime richieste di aiuto concreto verso l’Europa. Come ha ribadito oggi il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, l’Italia non è altro che la porta di accesso al nord del continente per la stragrande maggioranza di tutti coloro che partono dalle coste africane e raggiungono la Sicilia.
Secondo le parole degli sopravvissuti la barchetta imbarcava acqua già nel momento in cui è salpata dal porto della Libia. La sorte per le donne, i bambini e gli uomini a bordo sembrava drammaticamente segnata. La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio, quando la carretta si è rovesciata a causa delle onde e dell’instabilità dello scafo. E probabilmente anche del sovraccarico di uomini a bordo. Poco dopo la tragedia, la barca è stata intercettata da un mercantile in rotta di collegamento con le piattaforme petrolifere situate in quel tratto di Mediterraneo. I soccorsi sono stati immediati e un pattugliatore e una fregata di “Mare Nostrum” sono immediatamente intervenuti. 240 persone sono state salvate, mentre 17 sono state ripescate cadavere. Circa 100 sono tutt’ora disperse.