
Il Viminale tuttavia sottolinea che “per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato”. “Di queste persone – ha spiegato invece il direttore della Caritas Italiana, don Francesco Soddu – “nessuno vuole rimanere in Italia, si sa. E davanti ad una situazione di affidamento o prima o dopo avrebbero potuto scegliere di allontanarsi volontariamente”, proprio perché la struttura che li accoglie non ha il compito di trattenerli. Si sarebbero resi irreperibili anche alcuni migranti sbarcati dalla Diciotti e accolti nei centri di Frosinone e due eritrei attesi a Bologna.
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Soddu sottolinea che si tratta di un allontanamento volontario e non di una fuga: “Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa. Queste persone davanti ad una situazione di affidamento o prima o dopo avrebbero potuto scegliere di allontanarsi volontariamente”. I migranti che si sono resi irreperibili “potranno chiedere asilo ricominciando quella procedura che era stata avviata nelle nostre strutture, a partire dal centro di accoglienza straordinaria” Mondo Migliore.