È iniziato ieri sera lo sbarco dei migranti che sono a bordo della nave Diciotti. A darne l’annuncio il premier Giuseppe Conte, dopo una giornata convulsa e i contatti avuti anche con il capo dello Stato. Il premier fa sapere che è stata completata l’identificazione delle persone a bordo “con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato”. Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti e l’ascolto di tutti i testimoni. Appena rientrato a Roma da Bruxelles, il premier Giuseppe Conte ha ricevuto la chiamata del presidente Mattarella sulla vicenda della Diciotti. Subito dopo ha chiamato Salvini e Toninelli per risolvere la situazione. Pronta l’inversione di marcia anche dello stesso ministro dell’Interno che per tutta la giornata aveva negato il via libera allo sbarco.
Tensione Colle – Viminale per la questione migranti
I migranti potrebbero sbarcare “nelle prossime ore, mi auguro in nottata”, ha detto arrivando alla festa della Lega a Barzago, ribadendo che lo sbarco avverrà “appena raccolti tutti gli elementi che permetteranno di indagare e poi di arrestare chi ha commesso episodi di violenza”. Anche perché “prima scendono, prima testimoniano”. Anche se fonti interne al Viminale fanno filtrare “stupore” per l’intervento di Mattarella e “rammarico” per la decisione della procura di non disporre fermi. Due migranti indagati. Nessun arresto. Ibrahim Bushara, sudanese, e Hamid Ibrahim, ghanese, sono indagati solo per violenza privata in concorso continuata e aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, che domenica li ha soccorsi insieme ad altri 65 vicino a una piattaforma petrolifera.
Nave Diciotti a Trapani: caduta l’accusa di dirottamento
La ricostruzione dei fatti contenuta nelle informative di polizia, basate sulle testimonianze dell’equipaggio, raggiunto ieri a bordo dagli investigatori, e dagli stessi migranti sulla nave Diciotti della Guardia costiera, ha al momento escluso che a bordo del rimorchiatore possa essersi consumata una rivolta o addirittura un tentativo di dirottamento, come aveva paventato il ministro Salvini. A chiamarla la Guardia costiera era stato il comandante della Vos Thalassa, preoccupato di non poter più gestire l’ordine a bordo dopo che i migranti avevano capito che sarebbero stati riportati indietro.