Dopo lunga e sofferta malattia ci ha lasciato l’Emblema del Sud Africa, icona delle battaglie per i diritti civili e colui che ha sconfitto l’Apartheid. Nelson Mandela era anche un uomo che amava lo sport e con la sua grande capacità di politico esperto ai Mondiali di Rugby, del 1995, ha dato un esempio d’integrazione razziale tifando per la squadra degli Springboks, in cui bianchi e neri giocavano fianco a fianco.
Nel 2010 invece è stata la volta del calcio ed è stato il primo a festeggiare l’arrivo dei tifosi, nella sua Terra, per i Mondiali di calcio, da lui fortemente perseguiti. Anche se molto malato è riuscito ad essere presente alla finale tra Spagna ed Olanda e volendo conoscere alcuni dei massimi protagonisti del calcio internazionale. Molti i grandi campioni del calcio di oggi e di ieri e di altri sport che lo ricordano: da Ruud Gullit a Roberto Baggio, da Maradona a Cristiano Ronaldo, da Alessandro Del Piero a Eto’o, da Rafa Nadal a Felipe Massa, da tutti i club della Premier League alla Seria A. E tutti loro hanno ben scolpite in mente le sue parole: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, unire le genti e può creare la speranza laddove prima c’era solo disperazione.”