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Nilde Iotti e Togliatti, la figlia adottiva Marisa Malagoli: «Mia madre soffriva per la cattiveria dei giudizi»

Questa sera, giovedì 5 dicembre 2019, su Rai Uno, sarà trasmessa Storia di Nilde, docu-fiction dedicata a Nilde Iotti (interpretata dall’attrice Anna Foglietta),a vent’anni dalla sua morte, avvenuta il 4 dicembre 1999, e a quarant’anni dalla sua nomina a Presidente della Camera dei Deputati. Un incarico tenuto per ben tre legislature, dal 1979 al 1992. Alla vigilia della messa in onda Lucio Giordano, giornalista di Di Più, ha intervistato Marisa Malagoli, 76enne psichiatra e docente universitaria, nata da una famiglia di contadini e adottata, quando aveva solo sei anni, da Palmiro Togliatti e da Nilde Iotti.

Nilde Iotti

Nilde Iotti e Togliatti, la figlia adottiva Marisa Malagoli: «Lei soffriva per la cattiveria dei giudizi»

Le strade di Marisa Malagoli e della coppia composta da Palmiro Togliatti e Nilde Iotti si intrecciano il 9 gennaio del 1950, con l’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, giorno in cui perde la vita Arturo, il fratello di lei, allora una bambina, e altri cinque operai, a seguito di una carica violenta delle Forze Armate per reprimere una protesta. Durante i funerali Palmiro Togliatti fece scivolare nelle mani della Iotti una biglietto. Un gesto che ha cambiato la vita della piccola Marisa Malagoli: «Una frase semplicissima: ‘E se aiutassimo una di queste famiglie?’. Tra gli operai morti c’era un padre ma poi decisero altro per esaudire quel desiderio e alla fine trovarono me. In famiglia eravamo undici figli, mio padre era un mezzadro, faceva fatica a sfamare tutte le nostre bocche!» – racconta la 76enne nell’intervista a “Di Più” – «Così, convinti dai miei fratelli, mamma e papà accettarono, seppure a malincuore, di lasciarmi andare. Mi trasferii a Roma, anche se tutte le estati li raggiungevo a Nonantola, il mio paese vicino a Modena. Avevo una nuova famiglia ma non dimenticavo quella che mi aveva fatto nascere!». Nel corso della chiacchierata Marisa Malagoli ha tracciato un ritratto dei suoi genitori adottivi: «Molto, molto presenti. (…) In famiglia si respirava un clima di grande amore, di allegria. Papà era il segretario del più grande Partito comunista dell’epoca, la sua vita pubblica era rigorosa, ma in privato viveva con leggerezza. Amava fare battute, prendere in giro Nilde tutte le volte che poteva con filastrocche che inventava sul momento. Se discutevano, per prenderla in giro diceva: ‘Parla bene Nilde Iotti ma sa fare meglio i risotti’».

Nilde Iotti

Dopo la morte del segretario del Partito Comunista si unirono ancor di più: «Mia madre entrò in crisi»

Per la compagna Nilde Iotti, Togliatti arrivò a lasciare la moglie, un fatto che suscitò non poco clamore: «Quando ero piccola i miei facevano di tutto per proteggermi dall’attenzione morbosa per la loro storia d’amore, solo crescendo abbiamo affrontato l’argomento. Ricordo che mia madre cambiava sguardo. Si vedeva che soffriva per quella vicenda, per la cattiveria dei giudizi», ha raccontato Marisa Malagoni, che parlando della madre ha detto: «Era una donna dal carattere deciso e allo stesso dolcissima. Bravissima cuoca. Ricordo che in cucina improvvisava!». Ad unirle ancor di più nel 1964 la morte del padre adottivo a Yalta: «I primi due anni non furono facili. Mia madre entrò in crisi. Ci furono ripercussioni fisiche e psicologiche, non riconoscevo più quella donna di ferro che non si spezzava di fronte a niente. Fu in quel periodo che il nostro rapporto si trasformò: non eravamo più solo madre e figlia ma due amiche che si alleavano per uscire dal periodo più duro della loro vita!».

Nilde Iotti

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