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Noa Pothoven bufala, Marco Cappato: «Eutanasia? Quello che hanno riportato i giornali è falso!»

«Come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca», cantava Fabrizio De André ed è quanto accaduto al caso di Noa Pothoven. I principali quotidiani italiani hanno riportato la notizia che lo stato olandese avrebbe approvato l’eutanasia della giovane che soffriva di anoressia e depressione a seguito di una serie di eventi traumatici. In realtà la ragazza si è lasciata morire ed è deceduta domenica scorsa nel salotto di casa sua. Da giorni Noa Pothoven aveva deciso di non mangiare e bere. Proprio per questo, secondo Marco Cappato, non si può parlare di eutanasia. 

Noa Pothoven, l’Olanda non ha autorizzato l’eutanasia: la verità di Marco Cappato

«L’Olanda ha autorizzato #eutanasia su una 17enne? FALSO!!! I media italiani non hanno verificato. L’Olanda aveva RIFIUTATO l’eutanasia a #Noa. Lei ha smesso di bere e mangiare e si è lasciata morire a casa, coi familiari consenzienti. Si attendono smentita e SCUSE!», ha scritto su Twitter proprio Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, imputato di aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, in arte dj Fabo, in una clinica svizzera dove questi è morto con il suicidio assistito il 27 febbraio 2017. Puntando il dito con i giornali italiani, Marco Cappato ha citato le fonti olandesi, dove si legge che la ragazza dal passato difficile – alle spalle aveva due molestie, la prima quando aveva 11, poi a 12 anni, e una nuova aggressione e violenza da parte di due uomini a 14 – aveva presentato la domanda, ricevendo però un diniego perché ritenuta troppo giovane. Per questo le era stato suggerito di affrontare un percorso di recupero dal trauma psichico fino almeno ai 21 anni. Sul quotidiano olandese De Gelderlander è stato riportato, infatti, che la ragazza a dicembre 2018 si era rivolta ad una clinica all’insaputa dei genitori, chiedendo se fosse idonea per l’eutanasia o il suicidio assistito: «Pensano che sia troppo giovane per morire, che dovrei completare il trattamento per riprendermi dal trauma. Sono devastata perché non posso aspettare così tanto!», aveva confidato Noa Pothoven. 

«Morire smettendo di mangiare e di bere è ‘legale’»

Ecco dunque che la giovane ha deciso di non mangiare e bere più. Come osserva Marco Cappato «Morire smettendo di mangiare e di bere è ‘legale’. Decidere di interrompere nutrimento e idratazione è legale anche in Italia a meno che la persona non sia dichiarata incapace di intendere e di volere. I quotidiani italiani avrebbero dovuto verificare meglio la fonte visto che si tratta di un caso così delicato!», queste le parole del tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni in un’intervista telefonica a Le Iene. Disinformazione a macchia d’olio? Purtroppo è così. Come si legge sempre sul sito de Le Iene la prima a dare la notizia è stata l’Ansa, che ha titolato «Olanda: stuprata da piccola a 17 anni ottiene eutanasia» e dopo di questa altri giornali e blog a catena. E come succede nel gioco del domino la prima tessera ha fatto cadere le altre e così via. La giornalista Naomi O’Leary, che ha contattato direttamente il giornalista Paul Bolwerk, che si è occupato della vicenda da dicembre 2018 per De Gerdelander, si è chiesta su Twitter come sia potuto accadere un fatto tanto grave per il giornalismo: «Purtroppo è troppo tardi: la disinformazione si è già diffusa in tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti, all’India. Come è potuto succedere?». Una domanda a cui è difficile trovare una risposta, ma che deve far riflettere.

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