Il premio Nobel per la pace 2016 è andato al presidente colombiano Juan Manuel Santos “Per i suoi sforzi risoluti per portare al termine una lunga guerra civile del paese che dura da più di cinquant’anni”, questa la motivazione addotta dal Comitato per il Nobel norvegese nell’assegnargli l’ambito premio.
Juan Manuel Santos, presidente della Colombia dal 7 agosto 2010, ha ricevuto il Nobel per la pace in una cerimonia a Oslo, in Norvegia. “È stato come un dono caduto dal cielo” – ha detto oggi Santos – “un grande aiuto per me, per i negoziatori e per tutto il popolo colombiano”. Un input “per raggiungere l’accordo tra le Farc e il governo”: per Santos, infatti, il raggiungimento dell’intesa tra la guerriglia e il governo “era un sogno impossibile solo alcuni anni fa” e l’impegno dello Stato adesso è quello di implementare l’intesa “il prima possibile”.
Il presidente colombiano si è distinto per il pregevole lavoro ed impegno a favore della pace in Colombia, riuscendo a porre fine alla decennale guerra civile tra l’esercito colombiano e i gruppi terroristici paramilitari marxisti delle FARC. L’accordo raggiunto con i ribelli delle FARC ha infatti posto fine a oltre 50 anni di guerriglia costata la vita a più di 260mila persone. L’accordo di pace era stato inizialmente siglato lo scorso 26 settembre dopo 4 anni di negoziati, ma poi respinto nel recente Referendum del 2 ottobre. Pochi giorni dopo, l’assegnazione del Nobel per la pace, aveva dato “un impulso straordinario” – a detta dello stesso presidente Santos – per un nuovo accordo, che in effetti è stato siglato a novembre.
Tra gli ospiti speciali presenti alla cerimonia di consegna del Nobel, Ingrid Betancourt, la militante per i diritti umani sequestrata dalle Farc e rimasta prigioniera per 6 anni prima di essere liberata nel 2008. Assenti i rappresentante delle Farc, formazione per molti ancora ritenuta di stampo terroristico. “Ma saranno qui con il cuore e con lo spirito”, ha precisato il presidente colombiano.