Ieri sera, 9 giugno 2019, a Non è l’arena si è tornato a parlare del caso di Imane Fadil, la ragazza morta in circostanze misteriose. Questa volta a chiedere aiuto e a parlare di Imane è sua sorella, Fatima Fadil.
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La misteriosa morte di Imane
Imane Fadil è la testimone chiave nel caso Ruby ed è deceduta il 1 marzo 2019 in circostanze sospette. Ad un primo impatto sembrava solo un grande male che ha colpito all’improvviso la ragazza, ma successivamente i medici hanno ipotizzato che si potesse trattare di avvelenamento. Ancora oggi non si ha una risposta chiara sulla dinamica della morte. Sono stati presi in considerazioni diversi aspetti: si va dall’avvelenamento per intossicazione da metalli, alla morte naturale per malattia fulminante. I consulenti, tra l’altro, sono anche chiamati ad accertare proprio il motivo per cui dal risultato di un test comunicato ai pm lo scorso 12 marzo siano emerse appunto “tracce di raggi alfa”.
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Le parole della sorella
In questo momento di grande confusione, la sorella di Imane, Fatima, ha deciso di parlare e l’ha fatto a Non è l’arena. «Qualcuno la ha minacciata, questo sì. E poi le continuavano ad offrirle dei soldi per non parlare più, sono successe tantissime cose. Aveva le sue ragioni per aver paura, ha cambiato avvocati non so quante volte. Anche con gli avvocati non si trovava bene: lei cercava la verità ma qualcuno le diceva prendi ‘sti soldi e lascia stare. Non è giusto, non è giusto, la gente deve sapere la verità, mi diceva lei». Fatima non ha tanti dubbi: sua sorella è stata avvelenata. A darle questa certezza è stata Imane in una telefonata dopo essere stata visitata dal medico. Fatima chiede giustizia per la sorella e che il caso non finisca nel dimenticatoio. Fatima conclude, ringraziando commossa Giletti: «Io ti ringrazio tanto. Sei l’unico veramente che ha a cuore questa storia, non capisco. È una storia triste, ha sofferto tantissimo mia sorella».