Nel “Campo degli Angeli” nel cimitero di Novara sono state imbrattate le tombe di due bambine. Le due piccole sepolte nel comune piemontese erano di origine africana. Un fatto questo che non dà certezze, ma che parimenti non può escludere l’ipotesi dell’ombra razzista dietro il terribile e vergognoso gesto.
Il sindaco leghista Alessandro Cannelli ha parlato di episodio indegno, ma è cauto: potrebbe essersi trattato del dispetto di uno squilibrato. «Episodio vergognoso, ma non possiamo fare alcuna ipotesi. Lo stesso papà che ha scoperto gli scarabocchi neri sulla foto della figlia ha notato che c’erano anche altre lapidi dedicate a bambini di colore che invece non sono state toccate. È più probabile che si tratti del gesto di un folle che ha colpito a caso, ma è comunque un fatto gravissimo». Ad accorgersi dell’accaduto il padre di una delle due bambine, che come al solito era andato a trovare al cimitero la figlia scomparsa prematuramente. Dopo essersi accorto che la foto della piccola era stata imbrattata con alcuni segni di pennarello, l’uomo ha denunciato il fatto al responsabile del servizio cimiteriale. Subito è stato avvisato il comune di Novara. Il fatto si sarebbe verificato lo scorso venerdì.
Il sindaco Alessandro Cannelli si è mostrato vicino ai familiari delle due bambini. «Quegli scarabocchi sulle foto delle bambine sono vergognosi!» ha affermato il primo cittadino che ha incaricato la polizia municipale di Novara di indagare sull’episodio. «Il camposanto non è videosorvegliato all’interno: ci sono le telecamere soltanto agli ingressi, ma entra ed esce tanta gente e sarà difficile individuare il responsabile. Ho chiesto però controlli per individuare l’imbrattatore nel caso in cui provasse a tornare in azione!» ha spiegato il sindaco ai giornalisti. Un episodio sconcertante che ha allarmato l’intera comunità di Novara. Fatti simili devono essere veramente puniti. L’ipotesi razzista poi non fa altro che aggravare un episodio di per sé già vergognoso. Almeno i morti lasciamoli lasciare riposare in pace.