La tragica morte di Aldo Naro, il giovane medico ucciso a calci e pugni alla discoteca Goa di Mondello, a Palermo assume sempre più i contorni di un giallo. Il minore diciassettenne che si trova in carcere perché si è consegnato agli inquirenti autoaccusandosi dell’omicidio sempre più verosimilmente potrebbe coprire qualcuno. I carabinieri che indangano sul tragico assassino hanno presentato ai magistrati una relazione su quella serata, contenente accuse a dodici persone. Sarebbe coinvolto il gruppo di buttafuori abusivi del quartiere Zen a cui apparteneva il diciassettenne, ed anche il proprietario del locale.
Gli investigatori hanno visualizzato le immagini di ben 26 video in cui emergerebbe la barbarie del tragico omicidio. Il giovane medico Aldo Naro è stato coinvolto nella mischia mentre tentava di pacificare due gruppi coinvolti nella rissa. Dalle indagini trova sempre più conferme l’ipotesi, subito avanzata che il minorenne dello Zen con la sua confessione si assumerebbe responsabilità non solo sue, ma anche di altri del gruppo a cui apparteneva.
Dopo che sarebbe emersa la partecipazione ai tragici fatti di quella serata del figlio del boss mafioso Carmelo Militano ora viene fuori anche un’altra presenza “di rilievo”, quella del nipote di Guido Spina un altro boss del quartiere Zen. Inoltre nella sua confessione il minorenne si sarebbe più volte contraddetto, apparendo poco convincente e in qualche caso reticente. In un primo momento si era presentato alla procura dei minori dicendosi persona informata dei fatti, poi messo alle strette per il suo provato coinvolgimento nella tragica rissa è crollato rendendo piena confessione.