Mentre si aggrava la posizione della madre Veronica Panarello, a seguito della testimonianza del marito, si apprende una notizia importante sull’omicidio del piccolo Andrea Loris Stival, a Santa Croce Camerina. Secondo indiscrezioni, dall’autopsia sul cadavere del piccolo emergerebbe che Andrea Loris non fu violentato: una circostanza che cancellerebbe definitivamente la pista del pedofilo o comunque dell’omicidio a sfondo sessuale.
L’indiscrezione avvalla ancora di più l’ipotesi accusatoria della Procura di Ragusa che individua l’assassino nella persona della madre di Andrea Loris, Veronica Panarello. Mentre la donna è in carcere in custodia cautelare, confermata giovedì dal Gip di Ragusa, gli inquirenti stanno cercando di appurare definitivamente se qualcuno l’abbia aiutata a compiere il delitto o cercato di depistare le successive immediate indagini. Ma la convinzione della procura, come recita l’ordinanza di custodia cautelare, è che la donna abbia “agito da sola, con cinismo e determinazione”.
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“Dopo aver visionato anche il resto del filmato (che ritrae Loris e Veronica), non ho nulla d’aggiungere”, ha detto agli inquirenti il marito, Davide Stival, che lo scorso venerdì ha guardato in procura decine di filmati tra cui due che inchiodano la moglie alle proprie responsabilità. Il primo ritrae il piccolo Andrea Loris rientrare verso casa alle 8:30 circa, il secondo mostra l’auto di Veronica Panarello su una strada differente dal percorso solitamente effettuato per accompagnare Loris a scuola, che secondo l’uomo era invece sempre uguale.
Sembra dunque un caso chiuso: gli inquirenti sono convinti di poter ottenere facilmente il rinvio a giudizio della donna con le prove raccolte sinora, soprattutto grazie ai riscontri sui movimenti ottenuti dalle immagini delle telecamere. Convinti della colpevolezza della donna sono anche il marito Davide Stival e i suoi familiari, fin dal giorno successivo al fermo di Veronica Panarello quando, non sapendo di essere intercettati, si sono lasciati andare a commenti pesanti sulla donna accusandola apertamente.