Omicidio Gianna Del Gaudio indagini concluse. Sebbene da questa lunga inchiesta non siano emerse prove ‘schiaccianti’ tali da procedere con l’arresto a carico del marito della vittima, la procura di Bergamo avanzerà con ogni probabilità la richiesta di rinvio a giudizio per Antonio Tizzani.
L’uomo, capostazione in pensione, è indagato a piede libero per omicidio volontario dalla prima ora. Fu lui a dare i soccorsi, sebbene in ritardo (primo elemento di sospetto a suo carico), poco dopo la mezzanotte del 26 agosto 2016, riferendo ai carabinieri che un uomo incappucciato si era introdotto nella sua abitazione a Seriate (Bergamo) e, mentre lui si trovava in giardino a dare acqua alle piante, dopo aver cercato qualcosa nella borsetta della moglie la sgozzò per poi dileguarsi e sparire nel buio della notte. Quando le forze dell’ordine arrivarono sul posto lo trovarono con indosso abiti perfettamente puliti, altra circostanza sospetta se si pensa che avrebbe dovuto soccorrere la moglie, riversa sul pavimento della cucina con la gola sgozzata, in un lago di sangue.
A rendere inverosimile la sua versione dei fatti altri due elementi: il primo è che mesi dopo, sotto la siepe a pochi isolati dal luogo del delitto, fu rinvenuto nascosto nel sacchetto di plastica contenitore delle mozzarelle consumate in casa Tizzani quella sera a cena, il taglierino arma del delitto, sulla cui lama è stato isolato il Dna dell’indagato, e un guanto in lattice con altro profilo genetico mai identificato. Il secondo è che del fantomatico uomo incappucciato non è stata trovata traccia. Nessun testimone lo ha visto, nessuna telecamera di video sorveglianza ha ripreso il suo passaggio, nessuna impronta lasciata sulla scena del crimine hanno permesso agli inquirenti di identificarlo.
Serial killer in Lombardia: i gialli Gianna Del Gaudio, Daniela Roveri, Marilena Negri e Antonella Migliorati, l’assassino è lo stesso?
Tizzani continua a dichiararsi innocente, e i figli dopo forse una iniziale fase di dubbio, ora avrebero deciso di credergli e appoggiarlo incondizionatamente. Sono convinti che un serial killer ancora libero di delinquere si aggiri per la Bergamasca – hanno blindato la propria abitazione, infatti, con ringhiere in ferro a porte e finestre – e chiedono che la Procura approfondisca la pista del possibile serial killer in relazione ai delitti successivi verificatisi in zona con simili modalità, che hanno visto vittime altre tre donne, Daniela Roveri, Marilena Negri e Antonella Migliorati, i cui assassini non sono stati ancora identificati.