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Omicidio Ischitella: la drammatica telefonata tra madre e figlia prima dell’agguato mortale

Ischitella: la salma di Nicolina, la 15enne colpita al volto da un proiettile esploso dall’ex compagno della madre, morto suicida, e deceduta stamani in ospedale, è vegliato nel reparto di rianimazione degli Ospedali riuniti di Foggia. Nella stessa struttura ospedaliera si trova anche il corpo dell’uomo che l’ha uccisa. Secondo le indiscrezioni vi sarebbe grande tensione sul posto, e il magistrato starebbe disponendo il trasferimento della salma di Antonio Di Paola in obitorio, per evitare che si verifichino scontri con le rispettive famiglia.

>>> Ischitella: è morta la 15enne colpita in volto da un proiettile, morto suicida il suo assassino <<<

Nicolina è vegliata dai nonni, cui era stata affidata dal tribunale dei minorenni di Firenze dal 2010, ed altri parenti. In queste ore è atteso l’arrivo della madre, che vive in Toscana per lavoro, dove si era recata anche per rifarsi una vita dopo la burrascosa relazione con Di Paola, che avrebbe ucciso la figlia nell’agguato di ieri mattina proprio per vendicarsi di lei, in quanto non accettava la fine della loro storia.

Nicolina, foto da Facebook

La donna ieri pomeriggio si è sfogata duramente con l’inviata di Mattino 5, dicendo di avere segnalato settimane fa agli inquirenti la pericolosità dell’uomo, ma di non essere stata ascoltata da chi di dovere. Queste le sue parole, quando ancora la giovane figlia lottava tra la vita e la morte: “Quattro giorni fa mi chiamò un’amica di giù: “Dona, l’ho visto alle scuole con un amico”. Oddio, ho detto, questo qui sta programmando qualcosa. Detto, fatto. Non l’ha fatto quel pomeriggio. Lui sapeva che la bimba andava a scuola. Io ci ho anche litigato al telefono con mia figlia: “Mi fai stare male! Lui non può, cioè lui deve poter uscire di qui, l’importante è che non viene sotto casa… Nicolina, io mi sto preoccupando, perché so cosa vuole fare… Tu l’hai conosciuto solamente in quell’istante che ti ha puntato un anno fa il coltello allo stomaco”. Lei mi ha detto: “Ma cosa vorresti, mi devo segregare in casa?”. E io: “No! Allora sai che c’è? Da domani esci, fatti la tua vita, va bene, ciao!”. Lei: “Ciao, ok, ciao”. Le ultime parole dette tra me e la mia figliola”.

Una morte annunciata, quindi, di cui la donna avrebbe reso edotti anche i suoi genitori, che avrebbero dovuto vegliare su Nicolina e sul fratellino più piccolo, anch’esso affidato ai nonni: Ascoltatemi, mi hanno chiamato, c’è lui alle scuole, giù al paese mio…”. “Come? Ma che dici? L’ho visto adesso scendere con la macchina…”, mi hanno detto. Io: “Ok, ma intanto fatti una controllata”. In quel momento mio padre ha detto: “Io sono qui con amici a prendere un caffè”. Io gli ho detto: “Ok, allora ascoltami, lascia pure tutto, speriamo non succeda nulla, altrimenti vengo a prenderti di sotto”. Infatti c’ho messo anche i miei genitori di sotto, perché non sono stati in grado di badare ai miei figli. Avevano l’affidamento provvisorio del Tribunale di Firenze”.

La donna già ieri appresa la notizia del ferimento della figlia, si era sfogata su Facebook scrivendo post carichi di rabbia e disperazione contro il suo ex compagno. “Io ho chiuso questa relazione, come ieri, ho fatto un mese». All’inviata di Mattino 5 che le chiedeva se lui avesse accettato la fine della storia, la donna ha risposto: “Non era quello il motivo di prendersela con la mia figliola. Più che altro vieni qui, ci affrontiamo io e te, siamo adulti. Che fai, te la prendi con una quindicenne? Chiuderò internet da domani perché voglio stare da sola con mia figlia”. 

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