Omicidio Manuela Bailo ultime notizie: lo scorso 31 agosto vi avevamo parlato di un nuovo video inedito in mano alla magistratura che indaga sul caso, e che potrebbe spiegare il susseguirsi di eventi che hanno portato al brutale delitto della 35enne di Nave, stordita con un colpo alla testa e uccisa con una coltellata alla gola da quello che per circa due anni era il suo amante segreto, Fabrizio Pasini, ex sindacalista 48enne sposato e padre di due figli. Ebbene, ieri sera 14 settembre Quarto Grado ha diffuso le immagini inedite di quell’importante documento, che immortala la coppia di amanti litigare animatamente nel soggiorno della abitazione che la vittima condivideva con il suo ex fidanzato. Il video registrato dalle telecamere della casa di Manuela risale all’estate 2017. Va in scena la stessa discussione che con ogni probabilità ha avuto luogo tra Fabrizio e Manuela la notte del 28 luglio scorso, quando la donna è stata uccisa.
Lui in procinto di partire per le vacanze estive con moglie e figli (come fatto nell’agosto di quest’anno, 5 giorni dopo averla uccisa e seppellita), lei delusa, amareggiata, disillusa. “Sono stanca di aspettarti”, dice a Pasini che, molto stizzito, gesticola in piedi davanti a lei e le chiede “ancora pazienza” per preparare la famiglia al divorzio. Manuela è esasperata, dice all’amante che non ce la fa più e rifiuta di baciarlo nonostante le sue pressanti richieste. Poi Pasini le prende il cellulare e controlla i messaggi: è geloso di lei. Da quel video a quando Manuela è stata uccisa è passato un anno esatto, e la lite degenerata in omicidio sarebbe scaturita – secondo la ricostruzione degli inquirenti – per i medesimi motivi. La 35enne era stanca di sentire menzogne, stanca di promesse mai mantenute. Voleva vivere la storia d’amore con Pasini alla luce del sole. Per quell’uomo aveva perso la testa e della loro relazione nessuno era a conoscenza, eccezion fatta per Matteo Sandri, suo ex fidanzato e convivente.
Il racconto fornito da Pasini è ben diverso: l’uomo parla di una lite per un tatuaggio, di una colluttazione con Manuela, da lui spinta accidentalmente e fatta cadere dalle scale. L’indagato ha riferito di profonde ferite alla testa della donna, del cui sangue, però, su quelle scale della villa ad Ospitaletto (scena del crimine) non è stata trovata traccia alcuna. Le tracce ematiche meticolosamente ripulite, invece, sono state rinvenute con il luminol nello stanzino contiguo al garage della villetta. Lì per gli inquirenti la donna sarebbe stata uccisa e accoltellata alla gola. L’arma del delitto non si trova. Il coltello a serramanico trovato nell’auto del killer reo confesso ha reagito al luminol ed ora la traccia sarà analizzata. Repertato anche un capello.
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