Sono alquanto pesanti le accuse mosse dalla Procura di Pordenone nei confronti Rosaria Patrone, la 24enne di Somma Vesuviana, ora indagata insieme al fidanzato Giosuè Ruotolo nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone.
La ragazza, che sarebbe caduta in diverse contraddizioni durante i colloqui avuti con gli inquirenti in qualità di persona informata sui fatti, è ora indagata e sospettata di avere avuto un ruolo di ‘istigatrice’ nei confronti del fidanzato, ex commilitone di Trifone, e di averlo indotto, esasperandolo, a commettere il duplice delitto, la sera del 17 marzo scorso. Questa l’ipotesi della Procura, che avrebbe trovato un fondato riscontro durante l’ultima indagine svolta dagli inquirenti proprio a Somma Vesuviana, dove sono stati sentiti parenti e amici stretti dei fidanzati indagati.
Quello di oggi, in Procura a Pordenone, tra Giosuè, Rosaria e i sostituti procuratori Vallerin e Campagnaro, sarà un confronto serrato che, stando alle indiscrezioni, punta a far pressione sulla ragazza per portarla alla ammissione di verità volutamente omesse durante i precedenti interrogatori, informazioni riguardanti Giosuè e Trifone di determinante importanza per le indagini. Non solo, gli inquirenti chiederanno conto alla coppia dei messaggi cancellati in contemporanea dalle chat su WhatsApp.
Foto Facebook