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Omicidio Pordenone ultime notizie: le foto segrete che smentiscono Giosuè Ruotolo

Aveva detto di non frequentare assiduamente Trifone Ragone. Nemmeno lo aveva definito “amico”, ma solo conoscente ex coinquilino e commilitone. Aveva detto di non avere mai avuto alcuno screzio con lui, né incomprensioni particolari che potessero giustificare l’astio nei confronti del militare pugliese, barbaramente assassinato a colpi di arma da fuoco, insieme alla fidanzata Teresa Costanza, la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dell sport di Pordenone.

Giosuè Ruotolo aveva inoltre riferito agli inquirenti di non conoscere bene il parco di San Valentino a Pordenone e di non frequentarlo. Eppure ciò che emerge dalle indagini sul duplice delitto, di cui è l’unico sospettato, direbbe l’esatto contrario. Prima smentito dalle dichiarazioni dei suoi due ex coinquilini, Sergio Romano e Daniele Renna, che parlano di un pestaggio inferto da Trifone ai danni di Giosuè per i messaggi ingiuriosi inviati via Facebok a Teresa, ora l’attendibilità delle parole di Giosuè Ruotolo viene nuovamente messa in discussione e vacilla.

Ruotolo e Trifone – Foto tratta da Quarto Grado:

ruotolo e trifone foto tratta da quarto grado

Una serie di foto segrete (mandate in onda in esclusiva dalla trasmissione Quarto Grado) rinvenute dagli inquirenti nel suo pc, custodite nella cartella “Z nascosta”, che smantellano in toto quanto rivelato ai magistrati da Ruotolo: alcuni scatti che lo ritraggono in compagnia di Trifone, che rivelano estrema complicità e intesa tra i due militari amici. Sguardi da ‘macho’ e posa virile, Ruotolo e Ragone posano in slip davanti allo specchio della palestra, dopo l’allenamento, ostentando la propria fisicità. Si abbracciano sul divano di un locale di Pordenone.

Non solo: in alcune foto contenute in quella cartella segreta, Giosuè custodiva delle immagini che lo ritraggono insieme alla fidanzata Rosaria Patrone (indagata a piede libero per favoreggiamento), arrivata a Pordenone da Somma Vesuviana per star con lui qualche giorno. Dove? Non in un luogo qualunque, ma nel parco di San Velentino. Nel cui laghetto omonimo nel settembre scorso gli inquirenti trovarono la pistola che uccise Trifone e Teresa, dove Ruotolo andò la sera dell’omicidio. Lo stesso luogo che agli inquirenti disse di non conoscere e non frequentare.

Trifone e Giosuè – Foto inedita tratta da Quarto Grado.

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