Omicidio Sofiya Melnyk, il giallo di Cornuda sembra ancora lontano dalla soluzione. Secondo le ultime indiscrezioni emerse in relazione alle indagini, infatti, dall’esame autoptico sul cadavere di Daniel Pascal Albanese (trovato morto impiccato in casa il 26 novembre, undici giorni dopo la scomparsa della sua compagna) non vi sarebbe segno alcuno di graffi, lividi, ematomi e/o escoriazioni riconducibili ad una possibile colluttazione.
Un dettaglio di non poco conto, questo, se si considera che la procura di Treviso titolare delle indagini ipotizza che l’autore del delitto della 43enne ucraina sia stato proprio lui, Daniel Pascal, morto suicida perché divorato dai sensi di colpa per il presunto delitto commesso. Eppure qualcosa non quadra in questa ricostruzione. Le poche certezze che si hanno finora sulle dinamiche dell’omicidio ci dicono che il corpo della povera Sofiya era martoriato, e non solo dall’azione degli animali e dei fenomeni climatici che hanno fatto scempio di quel cadavere, rinvenuto il 24 dicembre in fondo a un dirupo sul Monte Grappa. Sofiya avrebbe subito feroci percosse, gli ematomi e le ecchimosi su tutto il suo corpo ne sono la prova. La natura delle stesse deve ancora essere accertata, tuttavia una prima certezza i Ris ce l’hanno: la vittima ha lottato con il suo assassino. Si è difesa strenuamente e sotto le sue unghie sarebbe stato ritrovato materiale biologico molto probabilmente appartenente al killer.
Cornuda omicidio Sofiya Melnyk news: pelle sotto le unghie, la firma dell’assassino?
Come è possibile, dunque, che sulle mani e sul viso di Pascal non ci fosse alcun segno? Se lui ha ucciso Sofiya e prima di scaraventarla giù dal burrone l’ha picchiata ferocemente, come si spiega che sul suo corpo non sia rimasta alcuna traccia di tanta violenza? Le analisi su quel materiale biologico estrapolato dai margini ungueali della vittima presto daranno una risposta a questo martellante interrogativo: se il Dna (è tra le possibili eventualità) non risultasse appartenere a Daniel Pascal, infatti, questa storia andrebbe riscritta ex novo. Non sarebbe infatti più scontata la soluzione del presunto omicidio-suicidio messo in atto dal 50enne suicida e dietro il delitto di Sofiya Malnyk potrebbe celarsi un’altra mano assassina.
Sofiya Melnyk è stata ritrovata in posizione fetale, segno purtroppo che molto probabilmente che quando è stata scaraventata giù per la scarpata fosse ancora in vita. Era vestita con gli abiti descritti da Pascal quando il 17 novembre andò a denunciarne la scomparsa. Nella sua auto, ritrovata a Maser, c’era il suo giaccone. Il killer dopo il delitto ha guidato la vettura della vittima fin lì e poi ha proseguito a piedi? Altro aspetto da chiarire. La indagini vanno avanti.