Al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria non sempre si trova il gesso per curare le fratture dei pazienti. Un problema che esiste già da un po’ di tempo nel pronto soccorso della struttura e il personale, per risolverlo, ha trovato una soluzione di fortuna: usare al posto del gesso pezzi di cartone. A riportare la notizia è il Corriere della Calabria che spiega come questo materiale, decisamente inusuale per questo tipo di trattamento, venga utilizzato per fratture, lussazioni o distorsioni non urgenti e soprattutto di notte. Dopo le 20, infatti, il reparto di Ortopedia è chiuso e i medici del pronto soccorso devono arrangiarsi come possono.
Ospedale di Reggio Calabria senza soldi: ecco perché
Il reparto, attivo solo 12 ore al giorno, è stato inaugurato meno di due anni fa, con grandi celebrazioni. Perché, allora, nella struttura ci si è ridotti a utilizzare il cartone al posto del gesso? Un medico, che vuole rimanere anonimo, sostiene che gli infermieri del pronto soccorso non sono in grado di immobilizzare le fratture perché nessuno glielo ha mai insegnato. Ma c’è anche un’altra versione, che ha a che fare con questioni economiche: “Il Pronto soccorso non procede con l’approvvigionamento del materiale perché la farmacia dell’ospedale impone precisi limiti di spesa, in ossequio alle direttive del direttore generale Frank Benedetto e alla necessità di raggiungere il pareggio di bilancio”.
Disservizi continui all’ospedale di Reggio Calabria
“I medici di Ortopedia, da parte loro – scrive ancora il Corriere della Calabria – sono al limite della sopportazione. Sono loro, alla riapertura del reparto, a dovere rimediare alle soluzioni adottate dal Pronto soccorso. Disservizi che si sommano a tutti gli altri. Quella di Ortopedia, così come molte altre unità dell’ospedale, è diventata il principale punto di riferimento della provincia, a causa dello smantellamento del reparto di Melito Porto Salvo, dell’operatività a singhiozzo di quello di Locri e dell’esiguità dei posti letto disponibili a Polistena”.