Circolano da alcuni giorni articoli di taglio allarmistico su una presunta alga killer presente nei mari italiani. In particolare si tratterebbe della Ostreopsis Ovata, una microalga marina che a dire di alcuni siti web di informazione meteo starebbe letteralmente infestando il mar Adriatico e in particolare i litorali pugliesi. La causa di tutto questo sarebbe il clima caldo, con valori di temperatura anomali anche per i mari italiani. Ecco cosa c’è di vero secondo le informazioni che abbiamo recuperato da fonti istituzionali.
Alga killer: cos’è la Ostreopsis Ovata
Prima di tutto cerchiamo di capire cos’è la Ostropsis Ovata e che pericoli comporta per la salute umana. Insomma, vi spieghiamo se si tratta davvero di un’alga killer oppure no. Intanto chiariamo che la Ostreopsis Ovata è una microalga tipica dei climi caldi e tropicali. La fioritura dell’alga, in gergo chiamata “bloom”, è stata osservata già vent’anni fa nelle acque del litorale di Genova ma anche in numerose altre occasioni in Toscana, nell’estate 1998. Negli anni a seguire questa alga di origine tropicale, complici le temperature elevate dell’acqua dei mari italiani, si è ripresentata più volte sia nel mare Tirreno che nell’Adriatico. La concentrazione dell’alga è tornata preoccupante quest’anno in Puglia ed è tenuta strettamente sotto controllo dall’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che pubblica sul proprio sito una mappa aggiornata sulla presenza/assenza di Ostreopsis Ovata nei campioni d’acqua prelevati in numerose località balneari pugliesi.
Ostreopsis Ovata: è davvero un’alga killer
Ma la Ostreopsis Ovata è davvero un’alga killer? Ci teniamo a sgombrare immediatamente il campo da illazioni ed allarmismi: la Ostreopsis Ovata non è un’alga “killer”. Killer vorrebbe dire “mortale” per tutti, se questo termine inglese non ha cambiato significato. Certo, questo non significa che il contatto con l’alga incriminata non possa causa problemi alla salute, anche seri, e che non possa mettere in pericolo anche la vita nei soggetti più deboli (anziani, malati). Ma questo, per cortesia, lasciamolo decidere ai medici e non agli articoli giornalistici. In ogni caso, i sintomi da intossicazione sono tosse, disturbi respiratori, febbre, dermatite e nausea. Più precisamente la fioritura dell’alga può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivale, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre.
Ostreopsis Ovata: cosa dice l’Arpa della regione Puglia
A proposito dei potenziali danni alla salute per chi viene in contatto con la Ostreopsis Ovata, l’Arpa Puglia scrive: “Si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria)”. L’Arpa parla di alga tossica e non certo di alga killer. E a proposito dei comportamenti da tenere per evitare l’intossicazione da Ostreopsis Ovata dice: “nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate; limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina”. Come vedete sono comportamenti assolutamente normali da mantenere, nessuna emergenza.
Link Arpa Puglia per approfondire