Un dipendente della celebre casa editrice Franco Cosimo Panini è stato accusato di riproduzione e vendita illecita di opere d’arte per aver messo su una vera e propria organizzazione a delinquere dedita alla contraffazione di una delle collane più preziose della Panini, La biblioteca impossibile, che raccoglie alcuni capolavori della miniatura rinascimentale. La collana è realizzata appositamente per collezionisti ed estimatori del genere ed ha un valore pari a diverse decine di migliaia di euro.
Grazie ad una segnalazione pervenuta agli agenti dalla stessa casa editrice, è stato possibile risalire al dipendente che da anni prestava servizio e che aveva accesso indisturbato ai locali dell’azienda, oltre ad avere in mano le chiavi dei magazzini e gestire i rapporti con fornitori e clienti. Il meccanismo illecito era degno dei migliori film: il dipendente si impossessava della refurtiva e la trasportava con un furgone in un garage in cui provvedeva a nascondere il prezioso materiale. L’uomo poi provvedeva a contattare i clienti che avrebbero portato a termine la lavorazione fornendo direttamente le preziose riproduzioni prelevate dalla Panini. La polizia giudiziaria è riuscita a sequestrare un tesoro del valore di oltre 2 milioni di euro, circa 22.000 tra realizzazioni finite e materiali d’assemblaggio, come fogli stampati e kit d’argento per le copertine, decori di pregio come quarzi e lapislazzuli. Sono stati anche trovati alcuni certificati di garanzia e di autenticità che riportavano le firme debitamente falsificate dei fratelli Panini.
Nell’attività illecita era coinvolto anche un legatore modenese, che lavorava per la casa editrice e che riusciva a riprodurre perfettamente e fedelmente le opere d’arte. I due falsari dividevano poi gli incassi ricavati dalla vendita delle opere, sottoposte ad un vero e proprio listino prezzi con costi molto contenuti rispetto a quelli proposti dalla casa editrice.