13 persone in cassa integrazione e sede chiusa. Non stiamo parlando dell’ennesima piccola impresa italiana costretta ad abbassare la serranda e lasciare a casa i propri dipendenti. La notizia riguarda la sede regionale siciliana del Partito Democratico. Il PD a Palermo non ha più una casa e le 13 persone che vi lavoravano in pianta stabile sono in cassa integrazione a zero ore per 12 mesi, fino al 15 giugno 2015. Sono i sei impiegati, il coordinatore dell’ufficio, il responsabile dell’ufficio, i due giornalisti, i due autisti e l’addetto alle pulizie. C’è però anche un notizia dentro la notizia.
Il “corriere del mezzogiorno”, infatti, approfondisce la questione e scopre che la sede siciliana ha un ammanco in cassa di 500mila euro. Questo deriverebbe anche dai politici morosi: lo statuto del PD prevede infatti che una percentuale delle indennità percepite venga trattenuta dal partito per la propria gestione. Sarebbero molti gli eletti PD che avrebbero messo in tasca questa quota. Chi sono?
Uno di questi, sempre secondo la sede palermitana del corriere, sarebbe proprio quel senatore Dem di cui si parla molto in questi giorni. Chi è? No, si dice il peccato ma non il peccatore. Piuttosto un’altra domanda: cosa se ne fa la sede regionale del PD di due autisti?