Come se il voto degli italiani non avesse senso. Come se il partito Berlusconi rappresentasse ancora la maggioranza degli italiani. In giorni come questi, davvero difficili per il futuro del Paese, in cui si decidono le sorti del nuovo Governo (ammesso ci sia), i media concentrano la propria attenzione sulla manifestazione del Pdl a Roma.
Berlusconi sul palco, gli attacchi ai magistrati, i comunisti maledetti, sostenitori in festa. Il clima della piazza, così come l’attenzione riservata dai media a quest’evento, sembrano riportare indietro le lancette del tempo, almeno di quattro-cinque anni. A quando, cioè, il Pdl era il primo partito italiano e Silvio Berlusconi godeva di un ampio consenso popolare. La crisi economica non s’intravedeva neanche all’orizzonte.
Oggi, e lo sappiamo bene, il presente è ben diverso: la crisi è galoppante, l’Italia sembra un Paese allo sbando ed il Popolo della Libertà è diventato il terzo partito del Paese. Sopravanzato dall’avversario da sempre irriso – il Partito Democratico – e addirittura dal Movimento 5 Stelle. Qualcosa di impensabile fino a pochi mesi fa.
Eppure per i media è rimasto tutto così com’era. Come se gli italiani non si fossero pronunciati. Anche il Corriere della Sera ci è cascato, dedicando la copertina dell’edizione online e (presumibilmente) l’apertura del quotidiano in edicola ad una manifestazione che nasce per attaccare la magistratura…