Secondo gli ultimi dati forniti da Inps ed Istat è emerso che le donne che percepiscono una pensione sono di più rispetto agli uomini. Il 52,9% dei titolari di pensioni è rappresentato dalla donne, ma sono gli uomini a detenere la quota maggioritaria della spesa complessiva: 56,1%, pari a 149 miliardi di euro. In media l’importo annuo delle prestazioni maschili ammonta a 14.460 euro, il 65,6% in più di quello delle pensioni femminili: 8.732 euro. Ma ciò che preoccupa di più è il dato dei pensionati che non superano i mille auro, che sono 7,4 milioni.
Le pensioni d’oro sono riservate a circa 900mila pensionati, che percepiscono un assegno da oltre 3.000 euro al mese, ed ovviamente in questo caso 657mila sono uomini, mentre le donne sono appena 204mila. Il 25,8%, invece, percepisce un reddito mensile uguale o superiore ai 2.000 euro, assorbendo il 50% della spesa pensionistica destinata agli uomini; i valori scendono al 10,8% e al 26,9% tra le donne. Infine, oltre la metà (53,4%) delle donne percepisce meno di mille euro, contro un terzo (33,6%) degli uomini.
Il nord detiene il maggior numero di disuguaglianze, sia con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni sia in relazione al reddito pensionistico dei beneficiari: Il rapporto tra il numero di pensionati e quello della popolazione occupata è a svantaggio delle donne: 91,7 pensionate ogni 100 lavoratrici, a fronte di 55,9 pensionati ogni 100 lavoratori.