Nel pacchetto previdenza, approvato insieme con la Legge di Stabilità 2017, sono state inserite alcune migliorie sulla normativa che riguarda il pensionamento dei lavoratori che svolgono lavori usuranti o sono impegnati in mansioni comprese nell’elenco di quelle definite come gravose. Questi lavoratori potranno anticipare la pensione con la Quota 97,6 frutto della somma tra età anagrafica e contributi versati, senza bisogno di aspettare l’apertura della finestra mobile che finora andava dai 12 ai 18 mesi, così da poter andare in pensione con un anno di anticipo rispetto alle regole vigenti fino al 31 dicembre 2016. Dal 2019 fino al 31 dicembre 2027, l’età anagrafica per andare in pensione non sarà più adeguata automaticamente all’aspettativa di vita, quindi i requisiti anagrafici resteranno bloccati per i prossimi 10 anni.
LEGGI TUTTO SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI 2017!
Così un lavoratore addetto a turni notturni o impegnato in mansioni usuranti e gravose, ad esempio raggiungendo 61 e sette mesi di età e 36 anni di contributi maturerà il diritto al pensionamento anticipato. In più il lavoratore che vuole riconosciuto il beneficio per il lavoro usurante dovrà documentare di essere stato addetto a queste attività per un periodo di sette anni nei dieci anni che precedono i pensionamento, però senza che ci sia il vincolo che tale mansione sia stata svolta nell’anno precedente allo stesso pensionamento.
Ancora l’Inps deve pubblicare la circolare illustrativa sulle modalità di applicazione della nuova normativa, ma già i lavoratori che ritengono di possedere i requisiti nell’anno 2017 possono presentare la domanda per l’accertamento di lavoro usurante o gravoso entro il primo marzo dello stesso 2017. Mentre coloro che maturano i requisiti entro il prossimo 2018 potranno presentare la domanda entro il 1° maggio 2017.