Pensioni 2017 news: Opzione Donnna ed esodati, previsto il cumulo tra gli emendamenti
Alla Camera dei deputati prosegue l’iter parlamentare per l’approvazione della Legge di Bilancio. Giorno 12 dicembre scadrà il termine per i gruppi parlamentari per la presentazione degli emendamenti e giorno 13 inizieranno le votazioni in Aula. Per quanto riguarda il capitolo pensioni, tra gli emendamenti presentati dalla Commissione Lavoro della Camera vi è anche l’estensione del cumulo dei periodi assicurativi per il raggiungimento della nona salvaguardia pensionistica a beneficio dei lavoratori esodati e dell’opzione Donna. Nonostante la legge di Bilancio non contenga né la nona salvaguardia, né la proroga del regime agevolato Opzione Donna, per ottenere la quale molte lavoratrici hanno avviato, da diversi giorni, lo sciopero della fame, la Commissione presieduta da Cesare Damiano propone il cumulo dei periodi assicurativi: “Anche ai fini dell’accesso a una delle misure di salvaguardia di cui all’articolo 1, commi da 212 a 218, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nonché dell’accesso al pensionamento ai sensi dell’articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243”. In pratica l’istituto si propone di far raggiungere i 35 anni di contribuzione necessaria per accedere a Opzione Donna, che i 40 di per usufruire all’ottava salvaguardia, potendosi cumulare i contributi versati in gestioni separate dell’Inps o nelle gestioni ex Inpdap.
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L’attuale normativa, infatti, non permette il conteggio degli anni di contributi versati nelle gestioni separate al fine del raggiungimento dell’anzianità contributiva per l’ottenimento della salvaguardia pensionistica o per la misura sperimentale Opzione Donna, infatti i contributi versati presso altre gestioni possono essere ricongiunti in modo oneroso. Attraverso l’estensione del cumulo, tanti altri lavoratori, con carriere lavorative discontinue, potrebbero accedere al regime di Opzione Donna e alla salvaguardia per gli esodati, infatti, questo provvedimento accoglierebbe la richiesta che già era stata avanzata sia dai comitati degli esodati che da quelli che rappresentavano le lavoratrici di opzione Donna.
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Per quanto riguarda i lavori da considerare gravosi che permettono l’accesso al beneficio dei 41 anni di contributi per la pensione anticipata dei lavoratori precoci o all’Anticipo pensionistico, cosiddetto sociale, cioè con i costi a carico dello Stato, che ora esentano anche dall’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, queste categorie sono state estese da 11 a 15 e verrebbe modificato anche il periodo di svolgimento di una di queste attività dall’attuale minimo di sei anni negli ultimi sette che precedono il pensionamento, a i sette anni negli ultimi dieci. Inoltre c’è la proroga di un anno dell’Ape sociale e la sua estensione anche ai lavoratori rimasti disoccupati per la scadenza di un contratto a termine. Per quanto riguarda le lavoratrici madri è stato inserito il bonus contributivo di un anno per ogni figlio per agevolare la possibilità di ottenere la stessa Ape sociale.