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Peste in Madagascar, Costa Crociere non avverte i consumatori: multa di 2 milioni

Sembra una situazione assurda, ma purtroppo è molto reale. In Madagascar c’è la peste, ma la compagnia di navi da crociera, Costa Crociere, non lo ha comunicato per tempo ai proprio consumatori. Ecco quindi che l’Antitrust ha sanzionato la compagnia per 2 milioni di euro. Ma cosa è accaduto in effetti?

peste madagascar costa crociere

Peste in Madagascar

E’ venuto tutto fuori quando l’Antitrust ha deciso di sanzionare Costa Crociere a causa, per l’appunto, della peste in Madagascar. La compagnia infatti, stando a quanto emerge dalle indagini dell’Antitrust, avrebbe impedito ai consumatori di essere informati per tempo in relazione alla situazione sanitaria del Madagascar, di modo così da avere il tempo di decidere, o meno, se recedere dal contratto o non scendere sull’isola, pagando meno. Una mossa che è costata davvero cara la compagnia. Costa Crociere dovrà pagare ben 2 milioni di euro per non aver informato tempestivamente i consumatori.

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Cosa ha fatto Costa Crociere?

L’Antitrust ha agito dopo aver ricevuto le segnalazioni di due itinerari di Costa Crociere: neoRiviera e Paradisi sul mare. Secondo il garante della compagnia, al verificarsi dell’epidemia di peste del Madagascar nell’agosto 2017, ha provveduto a modifiche degli scali previsti nel programma delle crociere interessate, senza darne una comunicazione efficacemente tempestiva ai consumatori. I quali sono stati informati in momenti errati, tardivi. Nel primo caso i consumatori erano stati informati quando la crociera era già partita, mentre nel secondo sono stati informati proprio a ridosso della partenza. In entrambi i casi, secondo il Garante, si è trattato di una violazione di diritti dei consumatori. Non solo, sembra che Costa Crociere abbia continuato a pubblicizzare e a vendere le crociere, con tanto di tappe sull’isola del Madagascar con la peste in corso, nonostante i diversi comunicati inviati dalle autorità locali e e del ministero della Salute e relativi proprio alla crisi sanitaria.

Costa Crociere avrebbe dovuto dare informare i consumatori per dare la possibilità di recidere il contratto o continuare comunque la crociera ma senza le tappe in Madagascar. Questo avrebbe dovuto produrre una diminuzione del costo della crociera. Per guadagnare di più, Costa Crociere ha perso altrettanto. Non si gioca mai con la salute delle persone.

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