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Piscina: perché trattare l’acqua con il cloro?

16/05/2017 11:35

Il cloro, in piscina, è uno dei prodotti chimici disinfettanti maggiormente usato per il trattamento dell’acqua. Tanti sono i prodotti che possono servire ai proprietari di una piscina, pubblica o privata,  per combattere alghe, polveri, sporco e batteri ed ottenere un’acqua sempre più cristallina. Si possono usare prodotti a base di cloro, prodotti liquidi oppure in pastiglie, che oltre ad esso contengono flocculante ed antialghe a seconda delle proprie esigenze. L’obiettivo è sempre lo stesso, quello di permettere a chi si immerge in piscina, per una semplice nuotata o anche solo per rinfrescarsi, di potersi divertire e rilassare in totale sicurezza. Basta infatti osservare delle piccole regole ed il cloro non crea nessun fastidio ai bagnanti. La mancanza di una corretta disinfezione dell’acqua invece porta a rischi per la salute come la legionella.

Negli ultimi tempi sono nate numerose discussioni sulla possibilità che il cloro delle piscine danneggi la pelle e i capelli di chi è solito frequentarle. Molti sostengono che gli occhi rossi dei nuotatori siano un effetto collaterale del cloro. Piscina sì o piscina no? In realtà vi sono diversi esperti che hanno assicurato come il cloro, se utilizzato secondo le regole, non possa in alcun modo danneggiare l’uomo. Il prodotto chimico di mantenimento, essendo a lento rilascio ed essendo posto a monte dell’aspirazione dell’impianto, viene aspirato dall’impianto, miscelato con l’acqua, nel passaggio di filtrazione ed immesso in piscina tramite le bocchette di mandata, senza nessun fastidio per il bagnante. E’ però importante che in presenza dei vari avventori della piscina non venga immesso il cloro così detto “rapido” direttamente in vasca.

Ogni proprietario di una piscina deve monitorare il livello di cloro presente nelle acque e tener controllato il cloro libero. Esso deve rimanere entro parametri ben precisi ovvero tra i valori di 1 e 2 ppm. Anche il pH dell’acqua, per favorire l’azione del disinfestante, deve avere un valore compreso fra il 7.2 e il 7.6. Questi non sono dettagli trascurabili. Si deve tener conto anche del fatto che l’acqua della piscina possa essere influenzata, soprattutto se si tratta di una piscina all’aperto: dal clima, dai fenomeni meteorologici, dalla presenza di vegetazione nelle dirette vicinanze, dalla frequentazione delle acque e dal sistema di filtrazione.

Se il dosaggio è corretto non si deve sentire odore di cloro. Se invece se ne sente la ‘puzza’ è chiaro che l’elemento non sta agendo come dovrebbe. La quantità di cloro da usare nell’acqua deve essere proporzionale alla grandezza della piscina, alla quantità dell’acqua presente in essa e al tipo di prodotto scelto. Per quanto riguarda, ad esempio, il cloro in pastiglie a lento rilascio sulla confezione viene indicato il numero di pastiglie necessarie per 7-10 giorni in base ai metri cubi d’acqua presenti. Sulla confezione di ogni prodotto chimico venduto sul mercato sono riportate le corrette indicazioni d’uso così come richiesto dalla legge. E’ qui che tutti i proprietari di una piscina possono trovare le indicazioni necessarie per una corretta disinfezione delle acque. In generale però la necessità di aumentare l’utilizzo del cloro in piscina si ha ad inizio stagione,  per recuperare l’acqua della stagione precedente o la nuova acqua proveniente dalla fonte di approvvigionamento, oppure a seguito di un forte afflusso dei  bagnanti in vasca. Maggiore è la frequenza di utilizzo della piscina maggiore sarà il cloro che bisognerà reintegrare all’acqua perché i bagnanti stessi ogni volta che entrano in piscina si portano via un po’ del prodotto.